All'inizio degli anni '50, nella vivacissima Parigi postbellica, il giovane Alessandro Pizzorno vive una stagione di ineguagliate esperienze culturali che spaziano dall'antropologia agli studi sulla musica, la danza, la tragedia greca. Corrispondente della radio italiana, alla quale invia pezzi sugli ambienti e le mostre d'arte, in quei giorni Pizzorno vede per la prima volta, in francese, i "Sei personaggi in cerca d'autore" di Pirandello. Questa straordinaria messe di stimoli lo porterà a scrivere un breve testo sul tema della maschera, nel quale si interroga, con squisita libertà intellettuale, sui modi in cui simboli, rituali, forme artistiche e oggetti quotidiani mediano tra ruolo e persona, tra esperienze intime e loro rappresentazione pubblica.
"Il velo della diversità" raccoglie un'ampia rassegna di saggi di Alessandro Pizzorno, uno dei maestri della riflessione politico-sociale in Italia, alcuni dei quali inediti, riveduti dall'autore o tradotti per la prima volta in italiano. La lettura di questi lavori ci restituisce l'immagine di un'impresa intellettuale feconda e originale, sviluppatasi nell'arco di diversi decenni: dal saggio sulla maschera, scritto in Francia nel 1952, fino ai contributi attuali, l'analisi di Pizzorno attraversa con chiarezza, coerenza e rigore metodologico i tradizionali confini disciplinari, spaziando in una prospettiva che abbraccia non solo la teoria sociologica e la scienza politica, ma anche l'antropologia, l'epistemologia, la filosofia politica e quella delle scienze sociali. La ricchezza dei contenuti del volume ben rispecchia la continuità delle diverse fasi della riflessione teorica di Pizzorno: tra i temi affrontati vi sono l'esame critico del concetto di razionalità e delle sue potenziali applicazioni, lo studio dei processi di riconoscimento sociale e di fondazione delle identità individuali e collettive, il concetto di capitale sociale, la riflessione sulla natura e sul significato dell'attività di spiegare nelle scienze sociali.