"Il Milione" è la cronaca, tra fantasia e realtà, del grande viaggio compiuto da Marco Polo nella Cina di Kublai Khan, nipote di Gengis Khan, nel XIII secolo. Il racconto fu scritto da Rustichello da Pisa al quale Marco Polo raccontò la sua esperienza durante la prigionia nelle carceri genovesi. Ha un grande valore storico in quanto è stato il primo libro a narrare di un mondo pressoché sconociuto: dalla leggendaria Via della Seta - migliaia di chilometri tra l'impero romano e quello cinese attraverso l'Armenia, la Persia, l'Afghanistan, la valle del Palmir, il deserto dei Gobi - fino alla Cina con le sue grandiose città e le immense terre abitate da popolazioni che stupivano per le loro usanze e i loro costumi. Oltre che una relazione di viaggio, "Il Milione" è anche un compendio che mette in luce la mentalità mercantile italiana della fine del '200 e l'attenzione agli aspetti economici e sociali propri di un esperto mercante.
La grandissima fortuna del "Milione" è testimoniata dalle molteplici redazioni dell'originale e da oltre centotrenta codici che ci hanno tramandato il testo in moltissime lingue. Quella che qui si presenta è la redazione toscana detta dell' "ottimo" ("ottimo" perché desunta dal più autorevole manoscritto italiano tra le antiche traduzioni toscane), cui si affianca una traduzione in italiano moderno dovuta a Maria Vittoria Malvano.
La cronaca, tra magia, leggenda, realtà e antropologia, del grande viaggio compiuto nella seconda metà del XIII secolo da Marco Polo nella Cina di Kubilay Khan, il nipote di Gengis Khan, il Signore dei Tartari. Città fantastiche, la setta degli "assassini", gli usi e le crudeltà di una civiltà raffinata, la scoperta della carta moneta, le avventure di viaggio, la nostalgia della patria, il timore di non essere creduto. Il volume, riccamente annotato, è corredato da cartine geografiche, indici, glossari.
Torna il celebre Milione in un'edizione completa e nella traduzione latina dell'opera, accompagnata da una moderna traduzione in italiano appositamente preparata. La redazione contiene anche numerosi passi del perduto originale dettato da Marco Polo (1254-1324), assenti nella versione trecentesca che viene correntemente pubblicata. Il favoloso rendiconto del lungo viaggio di Marco, compiuto tra il 1271 e il 1295, si arricchisce di nuovi particolari riguardanti soprattutto l'etnografia, il folklore e la vita delle popolazioni orientali.