Ecco sfilare storie che, nate nei libri, continuano in percorsi inaspettati grazie alle invenzioni scaturite nelle classi, nelle strade e in ogni altra palestra naturale per l'infanzia che Giuseppe Pontremoli riusciva a inventarsi. E con le storie, la pantagruelica fame dei ragazzini nel conoscere e nel divorare racconti e, soprattutto, la loro funambolica capacità di giocare con le parole, di inventarne sempre di nuove. A questo si aggiunge un itinerario attraverso l'opera di alcuni autori che hanno scritto per l'infanzia, da Elsa Morante ad Antonio Delfini. Giuseppe Pontremoli (1955-2004) si è occupato di lettura, di letteratura per l'infanzia, di problemi educativi, collaborando a varie riviste.
"Non c'e azione più spregevole che leggere libri e raccontare storie inventate: questo è il dettato pedagogico di molti dirigenti scolastici come il signor Gradgrind dei "Tempi difficil" di Dickens. Eppure enorme è il valore delle storie e dell'incanto che esse producono: racchiudono la capacità di inventare altri mondi; ampliano la fantasia; estendono la conoscenza; eccitano la curiosità; conservano, tramandano, rinnovano la memoria." Giuseppe Pontremoli è nato a Parma nel 1955. È maestro elementare a Milano, si occupa di lettura, di racconto orale, di letteratura per l'infanzia, di rappresentazioni dell'infanzia nella letteratura, di problemi educativi, collaborando a varie riviste. Ha scritto saggi, poesie e romanzi per ragazzi.