Nato nel 1862 da una famiglia commercianti, Salgari si iscrisse al Regio Istituto Tecnico e Nautico di Venezia, ma senza ottenere la licenza. Nel 1883 escono le prime puntate di "La Tigre della Malesia". Inizia così una fortunata e tormentata carriera di scrittore con circa 80 romanzi e un numero imprecisato di avventure e racconti. Nel 1889 si suicida il padre: primo di un'impressionante catena. Egli stesso si toglie la vita nel 1911, il figlio Romero nel 1931 a 33 anni, il figlio Omar nel 1963. La moglie Ida morirà internata in manicomio. Una conferenza-spettacolo che indaga l'intreccio, con risvolti comici, della miseria della vita quotidiana sottoposta alla nobiltà dell'opera d'arte.
La fama di Lombroso è legata alla teoria dell'uomo delinquente nato, che reca nel fisico i caratteri che lo differenziano dall'uomo socialmente inserito. L'interesse di Lombroso per gli emarginati e i folli si manifesta sin da quando, giovane medico, gira per le campagne lombarde distribuendo opuscoli, ai contadini vittime della pellagra. Nel 1871 ottiene la direzione del manicomio di Pesaro dove vivrà una felice esperienza professionale. In quel periodo propone alle autorità ministeriali la creazione di manicomi criminali destinati agli alienati che delinquono e agli alienati pericolosi. Una conferenza-spettacolo che indaga il nesso, non privo di risvolti comici, tra la miseria della vita quotidiana e la nobiltà dell'opera di genio.
Artusi racconta le peripezie della sua celebre opera nell'introduzione, che intitolò "Storia di un libro", partendo dal severo giudizio del professor Trevisan che sentenziò: "Questo è un libro che avrà poco esito". Offeso, il vecchio (e ricco) Pellegrino rifiuta l'edizione e stampa a proprie spese "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" nel 1891: la prima edizione è di 1000 copie. Fino al 1931 vengono stampate 32 edizioni, tanto che il manuale dell'Artusi, con "I promessi sposi," era uno dei libri più letti dagli italiani. E assieme al "Pinocchio" di Collodi e al "Cuore" di De Amicis, rimane uno dei capisaldi della cultura italiana ottocentesca.