Tra le grandi religioni "universali", i monoteismi - Ebraismo, Cristianesimo e, assai più tardi, l'Islam - sono le sole religioni del Libro sorte in periodi in cui la scrittura, nata in Mesopotamia nel IV-III millennio a.C., si era già stabilmente affermata nel Medio (ed Estremo) Oriente. I loro sistemi dottrinali, fondati sulla scrittura, sulla bipolarità vero/falso (la cosiddetta "distinzione mosaica" secondo J. Assmann) e la sua stabilità nel tempo che legittimava l'esistenza di un Dio uno e unico all'origine delle rispettive Rivelazioni, trovarono in questo duplice e irriducibile paradigma la fonte dei conflitti triangolari tra i rispettivi sistemi religiosi e politici che hanno costellato la storia nel lungo periodo. Il tragico evento che nel 2001 ebbe come protagoniste le Twin Towers, appare come il dato e il simbolo contemporaneo di come nel pieno della modernità tali conflitti abbiano raggiunto un livello di drammaticità che appare tuttora di "non ritorno".
La dicotomia religione/popolo è tipica delle religioni del Libro, dove si forma storicamente un ceto di specialisti (sacerdoti, teologi) che detengono i poteri e i saperi e guidano la massa dei "fedeli". Ma la vita religiosa non è monodirezionale: il "popolo" recepisce i messaggi e li trasforma entro la complessità del vissuto quotidiano, in parte con obbedienza legata alla tradizione, in parte con forme devozionali ed etiche relativamente autonome, in parte rivendicando, per lo più implicitamente, una propria capacità d'iniziativa. In questo libro si seguono, in ambito cristiano, alcuni itinerari di tale complessa fenomenologia a doppio senso, che è costellata di incontri, scontri e forme di reciproco adattamento, ma è anche sottoposta agli inesorabili processi di erosione/metamorfosi cui l'incalzare della modernità sta sottoponendo il proteiforme mondo delle religioni.
RELIGIONE POPOLARE NELLA STORIA, RELIGIONE POPOLARE TRADIZIONALE, RELIGIONE POPOLARE E MODERNITA.