In pieno lockdown, intenti come tutta Italia a fare propositi per quando si sarebbe tornati a riveder le stelle, quatto amici - un prete, un politico e due giornalisti - decidono d'intraprendere un cammino. Proprio come quello, mitico, che da Saint-Jean-Pied-de-Port conduce al cospetto della Cattedrale di Santiago di Compostela, ma stavolta tutto italiano, geograficamente e non solo. È il Cammino di San Benedetto, itinerario fisico e spirituale che attraversando Umbria e Lazio, sfiorando Abruzzo e Campania, da Norcia porta a Montecassino. Il libro, traendo spunto dal diario di questa "impresa", si addentra nel significato anche metaforico degli odierni "cammini" in contrapposizione con i miti sessantottini, a cominciare da quello della "strada". E, all'esito di un viaggio anche ideale nell'Italia di mezzo ferita da terremoti e spopolamento, traccia un programma di sviluppo socio-economico per quelle aree interne del Paese che custodiscono le nostre radici e per le quali l'uscita dall'emergenza Covid potrebbe rappresentare una formidabile occasione di riscatto.
Avanza la dittatura dei "nuovi diritti" che, in nome di un'idea di libertà individuale senza limiti né confini, finisce per compromettere i diritti dei più deboli e i fondamenti della nostra civiltà. Ma davvero la libertà dell'uomo consiste nel trasformare ogni desiderio in diritto esigibile per andare oltre se stesso? Oppure esiste un'altra libertà, che si nutre della verità naturale e del rapporto con gli altri? È questo l'interrogativo, cattolico e laico, al quale un principe della Chiesa e un politico e professore liberal-conservatore provano a dare risposta. Ripercorrendo le più grandi sfide antropologiche del nostro tempo - la vita e la morte, la genitorialità e le tecnoscienze, il rapporto con l'ambiente e le migrazioni - essi dimostrano come riconoscere il senso del limite non significhi rifiutare il progresso e negare la libertà dell'uomo, ma piuttosto riscoprirne il significato più profondo, che assume senso sia per chi crede, sia per chi non crede ma ha a cuore le sorti dell'Occidente e della stessa umanità.
Il pareggio elettorale, la nascita e la fine del governo Letta, Berlusconi e la sua straordinaria tenacia, l'ascesa di Matteo Renzi e il tracollo referendario, il bis di Napolitano e l'elezione di Mattarella, passando per la diaspora del centrodestra fino all'alba della sua rinascita. Attraverso i retroscena e la testimonianza di uno dei suoi protagonisti, questo libro racconta la storia e svela il dietro le quinte di una legislatura spericolata. La prima che ha visto un papa emerito, un presidente della Repubblica succedere a se stesso e un giovane premier arrivare alla guida del governo in un baleno, come fosse una mano di poker, e con la stessa velocità rischiare di perdere tutta la posta.
Il ventunesimo secolo si caratterizza in particolar modo per qualcosa che nella storia dell'umanità non era mai stato in dubbio: l'origine dell'uomo. E il venir meno di questa certezza investe, per la sua enorme portata, sia la sfera più intima sia lo spazio politico, producendo ricadute che impongono scelte pubbliche e che, per questo, hanno la forza di condizionare l'agenda delle priorità politiche, generando inedite conflittualità e linee di frattura non scontate.
Un testo sulla liberta' e la centralita' dell'uomo, con il discorso al Convegno di Verona di Benedetto XVI. In un Paese in cui ancora oggi, nel senso comune, il termine laico" e' inteso come antitetico di "cattolico", e' facile comprendere come la semplice prospettiva di un dialogo tra credenti e non credenti fosse destinata a provocare scandalo. A maggior ragione perche' quella proposta, a differenza di altre analoghe del recente passato, ha negato in premessa la riduzione della religione a moralismo politico cui dare realizzazione nella dimensione secolare. Lo scandalo si e' beneficamente prodotto e i suoi echi rimangono attivi. Si tratta, pero', pur sempre di semplici echi. Quel dialogo per rimanere vivo ha ora bisogno d'inverarsi in alcune iniziative concrete. "