Edizione commentata e ragionata del pensiero stoico nei cinquecento anni del suo sviluppo in Grecia e a Roma. Attraverso una selezione di testi e frammenti, l'autore fa da guida attraverso gli elementi di continuità e di contraddizione dello stoicismo, di cui mette in risalto anche gli aspetti meno indagati. Filosofia come cura dell'anima e sapienza di vita, il cui fine è quello di mostrare agli uomini che il tutto è molto più delle sue parti: che siano schiavi come Epitteto o imperatori come Marco Aurelio, essi devono imparare a vedere le cose dall'alto, con l'occhio dell'universo.
In questo volume Radice affronta il problema centrale della interpretazione di Filone. Sulla base delle sue precise conoscenze acquisite sull'Alessandrino e sul Platonismo, egli dimostra che Filone va considerato come un autentico filosofo, da cui nessuno in futuro potrà legittimamente prescindere, non solo per la ricostruzione del pensiero patristico, ma anche per la ricostruzione del pensiero greco-pagano a lui parallelo e posteriore. Filone non è un eclettico, bensì un platonico - se non addirittura l'attivatore del Medioplatonismo -, che ha utilizzato elementi aristotelici e stoici, per lo più caricandoli appunto della valenza platonica. Ma il suo platonismo è un "platonismo riformato", proprio sulla base di concetti cardine tratti dal testo biblico, e, in particolare, dal creazionismo fondativo, che nel contesto della cultura filosofica in cui egli agisce è quello che più si approssima alla creazione ex nihilo.