A partire dagli anni Sessanta la chiesa dell'America Latina si è trovata di fronte ad una realtà dalle enormi dimensioni: grandi masse di poveri che prendono coscienza di essere emarginati dai frutti del processo produttivo. La questione è: come essere cristiani in un mondo in cui una grande parte della popolazione vive in situazione di miseria? La fede cristiana acquista una dimensione politica e il tema della liberazione assume significati concreti e storici: non solo una liberazione dal peccato ma anche un processo di trasformazione, in cui i poveri recuperino la propria dignità vilipesa e collaborino alla gestazione di una società non necessariamente ricca, ma più giusta e fraterna.