In questo libro - partendo dal XX secolo - ripercorreremo la storia dell'Urbe fino alle sue origini, attraverso nuovi percorsi in aree archeologiche, monumenti, chiese, ville, palazzi e sistemazioni urbanistiche note e meno note, testimonianza del periodo storico in cui sono state realizzate. I saggi sono realizzati dai docenti Upter (Università popolare di Roma) archeologi, iconografi e storici dell'arte.
La ricostruzione della vicenda Moro fu davvero condizionata, come vorrebbe la recente Commissione d'inchiesta, da un negoziato tra istituzioni e Br per creare una "verità di comodo"? Il mortale agguato del 16 marzo 1978 in via Fani poteva essere prevenuto? Le Br fecero da sole o si avvalsero di complicità a livello internazionale? Cosa c'entrano un bar di via Stresa e un appartamento di via dei Massimi? Quali leggende sono state spazzate via dalla Commissione nel corso della sua inchiesta? Il sequestro e l'omicidio di Moro, di cui secondo molti sarebbe tuttora impossibile decifrare il senso, diventano invece comprensibili nel contesto della lotta armata che bersagliò l'Italia per lunghi anni, prima, durante e dopo il 1978. Il finale, o meglio il "non finale" della recente inchiesta parlamentare era già stato segnato dall'impianto politico di cui la legge istitutiva era espressione. In questo libro si spiega come l'inchiesta si sia trasformata in una narrazione più simile ad una ghost story che ad un'analisi tecnico-politica, e si sia persa una preziosa occasione per chiudere un periodo storico e politico.
Con questa lettera aperta l'autore propone un Giubileo possibile. Un invito a restare nei propri paesi, a non programmare manifestazioni spettacolari a Roma, a prestare attenzione al prossimo e a solidarizzare con i poveri.
Il volume raccoglie alcuni contributi sulle scienze forensi e sul criminal profiling proposti dall'autore, negli anni, soprattutto in ambito accademico. Appositamente rielaborati ed aggiornati, essi costituiscono nell'insieme una sorta di manuale introduttivo all'investigazione scientifica e alle sue problematiche. La prima parte del testo esplora le numerose branche della criminalistica ed i suoi ambiti operativi (sopralluogo sulla scena del crimine, prelievo e conservazione delle tracce ed analisi di laboratorio). La seconda propone contributi storiografici che rievocano significativi sviluppi dell'investigazione scientifica e ritraggono alcuni suoi autorevoli esponenti (Cross, Lacassagne, Locard, etc). L'ultima affronta il criminal profiling, metodica che analizza le tracce materiali rinvenute sul locus commissi delicti (ed ogni altra risultanza investigativa) al fine di individuare le peculiarità comportamentali del criminale. Prefazione di Nino Marazzita.
Una guida completa ai luoghi di culto multietnici di Roma, resa possibile grazie alla profonda conoscenza delle religioni e all'esperienza di volontariato fatta dagli autori tra i nuovi cittadini. La città si è arricchita di importanti luoghi sacri, come la grande Moschea e la grande Pagoda buddhista, senza dimenticare quelli da tempo presenti come il Tempio Maggiore ebraico e la Chiesa Valdese di piazza Cavour. Conoscere altre culture attraverso la religione permette di andare oltre quegli stereotipi che spesso favoriscono fenomeni di xenofobia e razzismo, sviluppando invece un arricchimento culturale reciproco. Dall'agnosticismo allo zoroastrismo, brevi schede presentano a grandi linee le diverse religioni e descrivono i molti luoghi di culto presenti a Roma e dintorni, rendendo possibile, con le note, l'approfondimento personale. Gli autori intendono favorire un turismo multietnico itinerante, con mediatori culturali che si fanno da tramite tra i rappresentanti dei vari culti e coloro che avranno il desiderio di scoprire realtà che convivono nel loro stesso territorio ormai da decenni.
Chiesa dei poveri: questa sintetica espressione illuminò, come una folgore, la discussione tra i cristiani, negli anni Sessanta del secolo scorso, risuonò nel Concilio Vaticano II e, nei decenni successivi, soprattutto in America latina, nella riflessione pastorale delle Chiese. Ma che significavano, quelle parole? Alcuni le intesero, in senso forte, per mettere in questione radicale la Chiesa da secoli vista mondanamente come "Società perfetta", per convertirla invece evangelicamente alla "convocazione" delle discepole e dei discepoli di Gesù di Nazaret, crocifisso dal potere sacro e dal potere politico. Altri, invece, le addomesticarono, sostenendo che sempre la Chiesa si era data da fare per aiutare la povera gente. Oggi, pur nelle mutate condizioni storiche ed ecclesiali, affermare la Chiesa dei poveri dovrebbe significare la volontà di spogliare di ogni radice di potere la mentalità e le strutture ecclesiastiche, allo scopo preciso di predisporre i cristiani ad impegnarsi, senza pretese di primogenitura, con tutte le persone, uomini e donne, di buona volontà, per favorire nel mondo pace e giustizia e salvaguardia del creato.
La ricorrenza dei centocinquanta anni dall'unità d'Italia deve essere intesa come una forte sollecitazione ad una critica ponderata del Risorgimento che possa coglierne per intero l'essenza storica. Ci si deve sentire indotti a produrre un'analisi non essenzialmente storiografica, ma piuttosto culturale tesa a porre in chiaro il tratto cruciale delle fattualità storiche risorgimentali. Se così non si facesse, si rischierebbe seriamente di perdere un'occasione propizia e ridurre di molto la rilevanza della contingenza celebrativa. Si tratta di osservare il rilievo morale di un processo ideale ed insieme politico che aveva saldato le istanze di giustizia e di libertà in un solido nodo, reso ancor più consistente dalla ferrea volontà, intellettuale e pratica, di intuire e definire il senso dell'accordo tra emancipazione e liberazione. In questo fascio sublime di idee e di azioni si connota il profilo etico-politico del Risorgimento e tutta la sua prospettiva rivoluzionaria
L'angelo, creatura misteriosa e affascinante che trova un precedente iconografico nelle figure alate delle culture pagane, è tornato prepotentemente di moda, nella pittura, nella scultura, nella letteratura e perfino nelle canzoni. Ma che cos'è un angelo? Qual è il suo significato? Qual è il suo sesso? Perché ha le ali colorate? Perché a volte è senza ali? Perché viene rappresentato nell'atto di scacciare delle mosche o nell'atto di suonare strumenti musicali? L'autore risponde a questi e ad altri quesiti analizzando gli scritti dei Padri della Chiesa, di autori cristiani, e le opere di artisti che lo hanno rappresentato nel corso dei secoli. Scopriremo così l'esistenza di diversi tipi di angelo, riassunti dalle gerarchie celesti: che esiste un arcangelo, Uriele, rinnegato dalla Chiesa perché aveva portato agli uomini la conoscenza della cabala e dell'alchimia, che gli artisti hanno rappresentato l'angelo con la barba, come essere androgino e perfino come essere femminile.
Questo quarto volume dell'Opera omnia di Giovanni Franzoni raccoglie due suoi libri su figure femminili della Bibbia, della letteratura o anche della vita quotidiana delle comunità: La donna e il cerchio (Com-Nuovi tempi, 2001) e Ofelia e le altre (Datanews, 2002) oltre ad una serie di articoli tratti dalla rivista Com-Nuovi tempi sul problema dell'aborto prima dell'approvazione della legge 194 e in occasione del referendum per la sua abrogazione conclusosi il 12 maggio del 1974 con la vittoria del no. Nell'introduzione, Giovanni Franzoni cerca di chiarire come, negli intendimenti dei cattolici democratici e nell'area del dissenso cattolico, non ci fu in queste occasioni un allineamento succube al supposto relativismo morale della società moderna ma un appello al principio di libertà di coscienza come fondamento della morale. Tutto è poi presentato da Giancarla Codrignani che come cattolica impegnata in politica e come femminista ha l'autorevolezza interpretativa per dire quanto certi temi siano ancora di attualità. Il volume prende le mosse dal noto episodio, narrato nel Vangelo di Giovanni, che vede una donna sorpresa in adulterio, accerchiata da accusatori e giudici che Gesù libera, spezzando il cerchio del controllo sociale e richiamandola alla sua responsabilità nell'esercizio della libertà. Altre riflessioni sul femminile, che nella parabola del samaritano si manifesta sotto forma di misericordia generatrice, allargano l'orizzonte.