Sono numerose in Italia le trattazioni di storia del pensiero morale e, più rare, le introduzioni di carattere sistematico all’etica, ma non si assiste spesso al tentativo – quanto mai necessario – di proporre l’etica generale avendo discusso per ogni aspetto speculativamente rilevante, come in una medioevale quaestio disputata, tutte le posizioni più significative, anche se concettualmente e temporalmente distanti fra loro. Anche in etica una posizione, per essere giustificata, deve fare criticamente i conti con le altre e rispondere alle principali obiezioni. Così accade che la risoluzione di un’aporia possa essere favorita dalla riscoperta di concezioni e soluzioni contenutisticamente e temporalmente lontane da quelle in voga. Anche se implicitamente, o talora esplicitamente, qualcuno sembra negarlo, non pare possibile in filosofia, e in particolare in etica, un progresso lineare come nelle scienze ‘dure’. Di qui l’importanza della conoscenza approfondita delle diverse tradizioni che sono state variamente riprese fino ai giorni nostri e delle teorie etiche classiche. Nella discussione intrapresa da Ricken sono in gioco le principali prospettive dell’etica contemporanea: quella di derivazione kantiana con le sue riprese, in particolare da parte di John Rawls e di Jurgen Habermas; quella di ascendenza empirista e utilitarista; quella di derivazione aristotelica e tomista. In questo senso il volume rappresenta una novità nel panorama italiano, particolarmente utile per gli studenti universitari di Filosofia morale.
Friedo Ricken (1934) è stato per lunghi anni professore di Etica presso la Hochschule für Philosophie di Monaco di Baviera. Profondo conoscitore della filosofia antica e della contemporanea etica analitica ha pubblicato numerose opere, tra cui la presente, per la prima volta tradotta in italiano, è la più nota.