Una ricostruzione della storia della scuola (e dell'università) italiana: dalla legge Casati alla riforma Gentile, dalla Carta della Scuola fascista al dibattito nella Costituente, dalla stagione del centro-sinistra ai Decreti delegati, dalla scuola dell'autonomia alle speranze (e alle incognite) della "buona scuola". Una riflessione sul cammino di una istituzione caratterizzata dalla prolungata assenza di un progetto riformatore che consideri, come è avvenuto solo in qualche tratto della vicenda politica nazionale, il diritto allo studio come un atto costituzionale che si compie ogni giorno, una costruzione della cittadinanza come cultura, una parte essenziale di una sfera pubblica comune. "Forse scuola, università e ricerca sono anche l'anima di appartenenza non solo mia, ma anche di quanti ho formato e, soprattutto, di quanti ho visto, ogni giorno, salvare la scuola come atto costituzionale colto e competente, fieri di farlo senza essere del tutto riconosciuti".
L'Illuminismo in Italia, in una sintesi storica di vasto respiro che dà conto sia della cultura e delle riforme nel secolo dei Lumi sia dei migliori risultati della ricerca. L'opera si articola in sei parti. La prima, costruita sul terreno della demografia e della storia economica e sociale, considera l'intero secolo XVIII. La seconda, che si concentra sul pensiero politico, intellettuale e religioso, racconta gli echi italiani della crisi della coscienza europea, fino alla metà del secolo. La terza e la quarta, organizzate in un arco cronologico che giunge alla crisi dell'Antico Regime, illustrano le politiche e i modelli di riforma. La quinta completa il discorso sull'Illuminismo maturo attraverso un'analisi del pensiero politico ed economico. La sesta parte sposta il fuoco sul metodo storiografico e si occupa di come gli storici hanno ricostruito e interpretato il diciottesimo secolo italiano, dal Romanticismo a oggi.
Secondo una consolidata tradizione storiografica proprio dal 12 ottobre 1492, con la scoperta di Cristoforo Colombo, ebbe inizio l'età moderna. Ma seguendo altre linee interpretative la storia moderna incominciò nel 1453 con la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi e la fine della guerra dei Cent'anni tra Francia e Inghilterra; oppure il vero evento che segnò l'arrivo dei tempi moderni furono gli scritti del monaco agostiniano Martin Lutero che a partire dal 1517 spezzò l'unità dell'Europa cristiana. Di questi e di altri nodi essenziali dell'età moderna dà conto questo "Manuale di storia moderna", che segue gli eventi storici susseguitisi tra la metà del Quattrocento e la metà del Seicento.