In questo secondo volume Ries si interroga sui valori e le risorse del sacro e studia il ruolo che esso svolge nella vita, nei comportamenti e nelle attività umane, trattando i temi dell'ambiente, della santitè, delle reliquie, della preghiera, del sacrificio, degli spazi sacri, dei santuari, dei pellegrinaggi.
Come scrive Mircea Eliade, ´Líhomo religiosus crede sempre che esista una realt‡ assoluta, il sacro, che trascende questo mondo, in questo mondo si manifesta e per ciÚ stesso lo santifica e lo rende realeª. Julien Ries si avventura sulle tracce dellíhomo religiosus, per coglierne il messaggio e comprendere i tratti dellíesperienza vissuta del sacro che egli compie. Lo fa con il suo consueto linguaggio piano ed efficace, capace di mettere a disposizione di tutti (anche grazie a un glossario finale che fornisce a ogni tipo di lettore gli strumenti per orientarsi agevolmente) una sintesi chiara e agile di un dibattito amplissimo. Dopo avere chiarito i differenti approcci al problema del sacro, segue la via della ´semantica storicaª: in un percorso affascinante, che prende le mosse dal mondo indoeuropeo (líantica Roma, gli Ittiti, la civilt‡ dellíIndia, la religione mazdaica, la cultura greca), passa a quello semitico (dei Sumeri e dei Babilonesi), tocca lo gnosticismo e il manicheismo per concludersi con i tre grandi monoteismi, Ries si interroga sui termini utilizzati dallíuomo per esprimere il trascendente e sui significati che ad essi sono stati associati dalle diverse culture. Trova in questo modo, sul piano dellíindagine storica, la prova di come ´líuomo non Ë possibile senza il sacroª.
La nostra epoca ha riscoperto il mito e lo ridefinisce di continuo: il termine "mito" è usato nelle accezioni più diverse, sia dal lessico comune sia dai vocabolari specialistici e le teorie sul mito si moltiplicano. Chiarita la terminologia di riferimento, Ries traccia una storia delle teorie del mito che, prendendo le mosse dalle prime attestazioni del vocabolo mythos nei poemi omerici, giunge fino agli albori del XX secolo, e propone l'analisi di alcuni modelli di interpretazione contemporanei. Dall'analisi di Ries emerge una concezione del mito non soltanto come "fenomeno umano", ma come fenomeno prima di tutto "religioso", che ha svolto e svolge un ruolo imprescindibile nella nella vita dell'uomo nella sua tensione verso il sacro.
La religione e la cultura dei nativi dell'America centrale e meridionale sono l'oggetto di questo nuovo volume del Trattato che dall'originario progetto in sei volumi si è dilatato fino a raddoppiarsi. Sono qui riuniti scritti di specialisti che hanno dedicato la loro attività professionale alla comprensione della vita religiosa degli indigeni delle Americhe. Sono casi esemplari di una varietà di credenze e di attività. Aztechi, maya, inca e casi a noi contemporanei sono incontrati senza imporre una trattazione uniforme, bensì elaborando il particolare profilo religioso delle diverse culture individuate.
Dopo aver analizzato la religiosità prebiblica dell'uomo mesopotamico, i contributi di questo volume sono dedicati alla nascita delle tre grandi religioni monoteistiche e alla conseguente modificazione dell'antropologia religiosa.
L'autore esplora le origini delle religioni. La prima parte è dedicata ai tentativi di spiegazione del fatto religioso e ai metodi degli storici della religione. La seconda parte analizza i fatti religiosi dalla preistoria (homo abilis e herectus, paleolitico) alla protostoria (neolitico) e alle grandi religioni (Mesopotamia, Cina, India, Iran e le tre grandi religioni monoteiste). Infine, la terza parte interpreta le differenti modalità del comportamento dell'"homo religiosus".