Estate 1943. Hitler ha messo in campo tutta la potenza della tecnologia tedesca, i carri armati Tigre, potenti, apparentemente indistruttibili e inarrestabili. Contro di lui sono schierati gli uomini dell'esercito sovietico. I russi sono molti ma dispongono di armi di tecnologia inferiore. In realtà si tratta di uno scontro tra colossi d'argilla. Senza i pozzi petroliferi del Caucaso la macchina bellica di Hitler non può marciare e l'URSS, dal canto suo, se non riesce a mantenere il possesso del petrolio potrebbe soccombere lasciando via libera al nazismo. E il fulcro di tutto diventa una cittadella, Kursk, dove si affrontano soprattutto uomini e donne disperati.
Stalingrado, 1942. Fra le truppe sovietiche che combattono contro le armate tedesche, il sergente maggiore Zaitsev è considerato una leggenda, il cecchino più valoroso e imprendibile. I suoi superiori gli affidano così il compito d'istruire un'intera squadra di cecchini, nella quale si trova anche Tania Chernova, una partigiana bielorussa giunta a Mosca per vendicare la sua famiglia sterminata dai nazisti. Ma la fama di Zaitsev raggiunge ben presto anche i tedeschi che decidono di contrapporgli l'aristocratico Heinz Thorvald, campione di tutti i poligoni di tiro della Germania. Inizia così un duello fra i due, che diventa una guerra nella guerra e che sarà deciso anche dal ruolo che Tania riuscirà a giocare in quella partita fatale.