Quest'opera si rivolge non allo specialista ma al lettore che mostra interesse anche per la storia grazie alla quale è andata formandosi la raccolta degli scritti biblici, così da poterne meglio apprezzare le qualità letterarie. L'introduzione di Alexander Rofé è tutt'altro che un'opera di consultazione. Frutto di decenni di ricerca e di una lunga pratica d'insegnamento, più che fornire risposte essa intende suscitare domande secondo i criteri e i metodi che la critica biblica è andata elaborando in duecent'anni e più di studi e di controversie. Suo scopo è di mettere in grado di affrontare la lettura dei testi biblici sapendo come collocarli nel loro contesto storico, culturale e letterario, e insieme coglierne i pregi artistici, oltre che di fornire le basi per una ricostruzione plausibile della storia politica e religiosa dell'Israele antico. L'opera si compone di due volumi, il primo dedicato ai libri storici, il secondo alla letteratura profetica e sapienziale oltre che alla poesia liturgica.
Dopo un primo volume dedicato ai primi cinque libri della Bibbia e alla narrativa storica delle vicende d'Israele, questo secondo volume dell'introduzione di Alexander Rofé espone la problematica della letteratura profetica come di quella liturgica e sapienziale, con i loro vari e peculiari generi letterari che costituiscono uno dei tratti di originalità del corpo degli scritti biblici. Se nel primo volume si sono potuti vedere all'opera sacerdoti, anziani, giudici e scribi, in questo secondo tomo si tratta soprattutto dell'attività letteraria di profeti, poeti e sapienti - dai primi anche molto diversi, e come i primi creatori di testi e collezioni di testi fra i più celebri della Bibbia ebraica -, che l'autore illustra con abbondanza di esempi testuali.
Dopo un primo volume dedicato ai primi cinque libri della Bibbia e alla narrativa storica delle vicende d’Israele, questo secondo volume dell’introduzione di Alexander Rofé espone la problematica della letteratura profetica come di quella liturgica e sapienziale, con i loro vari e peculiari generi letterari che costituiscono uno dei tratti di originalità del corpo degli scritti biblici. Se nel primo volume si sono potuti vedere all’opera sacerdoti, anziani, giudici e scribi, in questo secondo tomo si tratta soprattutto dell’attività letteraria di profeti, poeti e sapienti – dai primi anche molto diversi, e come i primi creatori di testi e collezioni di testi fra i più celebri della Bibbia ebraica –, che l’autore illustra con abbondanza di esempi testuali.
Il titolo di questa nuova opera di Alexander Rofé ne esprime gli intenti: essa vuole proporsi come guida per il lettore che inizi a muovere i primi passi nella tematica della composizione della letteratura biblica. Lo scopo è di presentare non i risultati di duecento e più anni di critica biblica, ma piuttosto i metodi adottati dalla ricerca per comprendere la formazione di questa letteratura e individuarne gli autori e i testi da loro prodotti. L’introduzione non si rivolge quindi agli studiosi e a quanti abbiano già una certa familiarità con gli studi sulla Bibbia ebraica, bensì è destinata al grande pubblico di quanti l’hanno a cuore, la leggono, sia pure in traduzione, e desiderano approfondire come e quando essa si sia formata. Ma il testo biblico è di primaria importanza anche per la ricostruzione degli eventi storici della storia d’Israele, ragione per la quale il problema della natura delle sue testimonianze è meludibile. L’introduzione di Alexander Rofé cerca di riflettere anche su questa problematica, la stessa a cui si trova davanti la ricerca storica sul Vicino Oriente antico, la quale per quel che riguarda la Siria e la terra d’Israele nei primi trecento anni dell’insediamento deve confrontarsi con l’assenza di documenti esterni.
Questo lavoro, maturato in lezioni destinate agli studenti dell'Università ebraica di Gerusalemme, costituisce un'introduzione alla letteratura profetica, vale a dire un'esposizione che compendia la problematica critica riguardante i libri profetici a partire dai problemi che il lettore medio incontra nella lettura del testo biblico. I libri profetici vengono presentati in una selezione di esempi che illustrano i vari aspetti del lungo e sovente oscuro processo in cui essi presero gradualmente forma, e di fronte ai quali l'autore si pone come davanti a un corpo vivo che è in crescita e che si rinnova sotto la pressione e le sollecitazioni di circostanze storiche mutate.