Una persona normale, dunque, eccezionale. Perché l'eccezionalità del protagonista di questo romanzo è nella sua ispirata sete di normalità. Un continuo abbeverarsi alla vita vissuta nella sua più solare semplicità. Nei piccoli miracoli quotidiani che una mamma, un po' contadina e un po' Madonna, gli trasmette ogni giorno. Un'infanzia poverissima e selvaggia, fatta di corse a piedi nudi nella terra rossa, tra i muretti a secco e gli odori di frutti della splendente campagna pugliese degli anni trenta, nella bianca Ostuni. Un ragazzo di campagna destinato ai campi scopre, all'improvviso, un fuoco sacro: il cinema. Un'arte, in quegli anni a Ostuni, sconosciuta anche ai signori e ai maestri. Una mamma che capisce. Capisce che quel figlio non è suo: è un predestinato. Quel bambino riflessivo, dallo sguardo penetrante, frutto di un amore assoluto fra una donna ancora bambina e un uomo speciale. Questo il magico contesto di straziante bellezza e d'indigenza che accompagna il protagonista nella sua crescita, nella scoperta del mondo, nella sua corsa senza fretta che lo porterà a diventare uomo nel senso più autentico del termine. Da lì partirà il suo viaggio. Da lì nascerà ogni immagine che, divenuto un grande regista cinematografico, riproporrà nei suoi film con originalità e, soprattutto, poesia. Sino alla gloria e all'acclamazione internazionale. Viaggi, successi, ville degne di una star, salotti intellettuali e feste hollywoodiane. Sino al coup de théâtre finale...
Questa è la storia di Teodoro, della sua famiglia e degli anni Sessanta. Di una ricerca interiore semplice, ricca di senso e leggerezza. Questa è la storia di una città, Brindisi, gloriosa e trascurata, del suo porto illustre, storico crocevia di traffici commerciali con l'Oriente e la Grecia. È la storia di un uomo. Un insegnante di educazione fisica orgoglioso di fare un mestiere che aiuti i ragazzi a volare tutti interi: cuore, mente, muscoli. Innamorato, da perdere il fiato, di sua moglie e della sua bambina prodigio. Emozioni, tradimenti, bassezze, dolcezze infinite, scintille di grandezza e picchiate. Pura vita da lui ripresa, riavvolta e proiettata, millimetro dopo millimetro, col suo strumento più preciso: il sentimento. Questa è la storia di un uomo invisibile, come lo sono tutte le persone speciali. Capaci di semine inattese, piccoli grandi gesti. I più difficili. Quelli che richiedono maggior fatica, i meno notati, ricordati. Nessuno lo vedeva, Teodoro. Nessuno si accorgeva della sua regia. Ma lui vedeva tutto. Tutti. Questa è la storia di chi, ogni giorno, celebra con dignità il miracolo della vita.
Un romanzo avvincente, scritto con stile scorrevole, asciutto, essenziale, ma capace di esprimere e comunicare profondità di contenuto.
Si legge in un soffio e fa emozionare.
Siamo ad Ostuni, la «città bianca» della Puglia.
Giuseppe, figlio del più famoso barbiere del paese, affina il proprio sguardo adolescenziale sul mondo, proprio osservando i clienti del papà.
Il libro parla di sud, di letteratura americana, di cinema, di teatro… anche di Roberto Benigni…
Il romanzo infatti si conclude con un’apertura alla vita: una lettera che Giuseppe, divenuto uomo, scrive al proprio idolo. Un momento decisivo che consente al protagonista, per la prima volta, di «vivere dentro la vita» con coraggio e passione, liberandosi definitivamente da apatia, sterili furbizie e condizionamenti ambientali.