Uno dei maggiori studiosi italiani dell’Inquisizione ricostruisce le secolari resistenze di una piccola isola alle imposizioni della Chiesa: a Procida i ripetuti tentativi delle autorità ecclesiastiche di introdurre le severe regole dettate dal Concilio di Trento – dalla lotta alle convivenze alla repressione delle pratiche magiche – dovettero fare i conti con una comunità ricca, vivace, aperta agli scambi e orgogliosamente attaccata ai propri modi di vita. Il quadro complessivo restò a lungo per la Chiesa di Roma fallimentare, e il libro lo documenta ampiamente. Le vicende di Procida sono l’occasione per riflettere sul complessivo esito dei tentativi di disciplinamento religioso nell’Italia moderna. Ovunque, sia in altre piccole isole, sia nelle aree rurali, sia nelle città, le reazioni furono diffuse e invitano a riflettere sulla straordinaria durata del ‘Medioevo’ religioso nel paese del papa.
Le strutture, gli obiettivi e le strategie dell'Inquisizione romana nei circa 250 anni lungo i quali una rete di tribunali speciali preposti alla tutela dell'ortodossia ha presidiato l'Italia, cambiandone radicalmente la mentalità.
In Italia tra Cinquecento e Seicento convivere senza essere sposati diventò un delitto, represso con asprezza dalle Curie vescovili, non dalle autorità statali. Scomuniche, irruzioni domiciliari, carcere, multe colpirono migliaia di coppie di fatto e raggiunsero presto chiunque vivesse relazioni proibite: anche gli amanti subirono in misura crescente conseguenze così pesanti. Ancor più rischioso fu difendere il diritto di vivere la sessualità in modo difforme dall'etica ufficiale. In quei casi interveniva l'Inquisizione e apriva processi d'eresia. Per la Chiesa il bilancio non fu lusinghiero: poche regolarizzazioni, contromisure dei conviventi spesso efficaci, vescovi appiattiti su logiche repressive. Per le coppie di fatto si moltiplicarono le sofferenze: famiglie distrutte, donne criminalizzate, bambini privati dei genitori. Ma molti difesero con forza le proprie scelte, anche perché il clero stesso aderì con freddezza all'accresciuto rigore dei vertici diocesani, e non mancarono reazioni dure, talora dissacranti. Le pagine di Giovanni Romeo, tessute di una ricchissima documentazione inedita, raccontano quell'aspra battaglia, con particolare attenzione alla più grande città italiana di antico regime, Napoli, e invitano a riflettere - contro ogni facile revisionismo sul peso dell'intolleranza religiosa nella storia d'Italia.