Descrizione dell'opera
Le persone non si possono gestire. Dovunque si tratti con donne e uomini - in un'azienda o in un monastero -, il management deve tradursi in direzione. Ma l'arte della direzione delle persone si può imparare? Probabilmente no e le qualità dirigenziali sono per lo più dono di natura. Tuttavia chi arriva ad assumere un tale ruolo può abusare del proprio carisma e rivolgere la propria autorità contro i collaboratori.
In questa prospettiva, Notker Wolf è certo che la regola di san Benedetto sia stata per lui di grande aiuto: essa «porta l'impronta di un uomo che è convinto dell'importanza della libertà e del valore dell'individuo. Questo la rende inossidabile». Benedetto non ha cercato di mettere in riga le persone con delle norme minuziosamente precise. Egli non ha dato nessun programma e coloro che nell'Ordine svolgono funzioni direttive non possono trincerarsi dietro le sue prescrizioni, ma devono continuamente interrogarsi allo scopo di trovare nel pensare, nel parlare e nell'agire la giusta misura.
In un libro a due voci, forti di esperienze e prospettive che si completano a vicenda, gli autori mettono in luce gli errori più diffusi e che cosa è veramente importante nel dirigere le persone. L'accento è posto dapprima sull'impresa e la politica, poi sulla scuola e l'educazione.
Sommario
1. Dare sempre il buon esempio e fungere da modello. Sull'attualità della regola di san Benedetto. 2. Le tentazioni del potere. La personalità decide. 3. Bisogna voler bene alle persone. L'impresa come spazio libero dalla paura. 4. Chi è in grado di fare, lo può fare. La direzione collaborativa. 5. Nessuna paura dell'uomo forte. I capi veri e falsi. 6. I capi devono essere artisti. Cosa mi aspetto da un dirigente. 7. Si sente dire che… Come si superano le crisi e si compongono gli scontri. 8. Beato chi è in grado di distinguere un granello di sabbia da una montagna. Sul lodare, criticare e motivare. 9. Una cultura a due voci. Arringa in favore di uno stile direttivo femminile. 10. Mentalità riassicurativa. Coraggio e viltà nel quotidiano aziendale. 11. Una forza magica. L'ascolto e la concentrazione sull'essenziale. 12. Coraggio di resistere. Cosa ci si aspetta dagli educatori. 13. Credere nella propria autorità. Come possiamo superare la crisi educativa. 14. Il dialogo esistenziale. Come aiutiamo i figli a ritrovare se stessi. 15. Basta fingere di essere la buona fatina? Che cosa dobbiamo ai nostri figli. 16. Risvegliare l'interesse latente. Guidare le persone nell'insegnamento scolastico.
Note sugli autori
Notker Wolf osb (Bad Grönebach [Germania], 1940) ha studiato filosofia, teologia e scienze naturali a Roma e Monaco di Baviera. Nel 1961 entra nell'abbazia benedettina di Sankt Ottilien am Ammersee e nel 1977 viene eletto abate. Dal 2000 è abate primate dell'Ordine dei Benedettini e risiede a Roma.
Enrica Rosanna, della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane), è nata a Busto Arsizio (VA) ed è sottosegretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica (prima donna a ricoprire tale incarico). A coronamento degli studi accademici in scienze religiose e in sociologia, ha conseguito il dottorato di ricerca in scienze sociali presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha insegnato alla Pontificia Università Salesiana, alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Facoltà di scienze dell'educazione Auxilium, ove è stata preside per 9 anni. Ha pubblicato una dozzina di volumi su temi di sociologia applicata alla vita religiosa e su aspetti della formazione, oltre a numerosi articoli e saggi.