Ciò che si produce, si risparmia, si investe, si scambia con il resto del mondo può raccontare l'identità di un paese Che posto occupa l'Italia nel mondo d'oggi? Per ricercare una risposta si può guardare alle condizioni dell'economia, che assorbono molta parte delle energie dei popoli, e dalle quali si può anche ricostruire la loro identità. In questo libro, autorevole e brillante, si racconta l'economia italiana a confronto con le grandi potenze mondiali. Lo si fa attraverso i dati, ma anche con riflessioni di carattere storico e politico; tra buone e cattive notizie ne emerge un paese molto avanzato, seppure con forti anomalie che da tempo gli stanno facendo perdere terreno. Ma c'è un filo conduttore tra il presente e il passato, in particolare quel passato in cui si sviluppò un'economia che coniugava il bello con l'utile, l'arte con l'innovazione, l'eleganza con la tecnologia. Ritrovare quel filo potrebbe essere la chiave per tornare protagonisti di un mondo che sembra oggi richiedere proprio ciò che il nostro paese sa fare meglio. Un nuovo Rinascimento italiano è possibile?
Prevedere il futuro è impossibile. Chi poteva lontanamente prefigurare centocinquant'anni fa la diffusione delle automobili? Cent'anni fa l'avvento del personal computer? Cinquant'anni fa la capillare dominazione di internet? Il lungo termine, come amano dire gli economisti, è sempre capricciosamente diverso da come ogni generazione se lo immagina. Ma è proprio un economista a tentare con questo libro l'impresa, non quella di fare esercizi di futurologia, ma quella di cercare di articolare il futuro in alcuni campi del sapere interrogandone i più autorevoli esperti: dalla scienza all'istruzione, ai computer sempre più intelligenti, all'economia, ai media, all'urbanistica, al clima.
Uno spaccato illuminante dell’economia del nostro paese dal 1968 a oggi: la storia degli interventi pubblici nell’economia italiana ma anche la loro relazione con la trama dei principali eventi politici, istituzionali, internazionali e sociali di quegli anni.
Ne emerge il racconto avvincente di una stagione di illusioni ed errori, culminata dieci anni fa in una crisi economica gravissima, da cui l’Italia stenta a riprendersi.
Una guida utile per chi – anche se non addetto ai lavori nelle discipline economiche – voglia orientarsi nella storia recente della politica e dell’economia in Italia.
Caro Salvatore caro Ferruccio Due credenti nella ragione, testimoni d’eccezione dei grandi cambiamenti economici e politici degli ultimi decenni, impegnati in una riflessione fra personale e civile sui travagli del paese, sulle loro cause remote e recenti, sui modi per uscirne. Un dialogo per conoscere e capire, parlando di temi che vanno dal possibile declino dell’economia italiana al rapporto con l’Europa, madre o matrigna, dal concetto di austerità nelle pubbliche finanze agli antichi difetti italiani nel diritto, nell’istruzione, nella concorrenza, nella finanza, dallo sviluppo sostenibile agli elementi di forza che l’economia italiana comunque conserva, dalle convulsioni del nostro sistema politico al circolo vizioso dell’informazione. Modesti nella normalità, eccezionali nell’emergenza: l’Italia si salverà ma la strada ricca di futuro apparterrà a cittadini consapevoli, non a moltitudini vocianti.
Dopo che il mondo intero è stato colpito da una gravissima crisi i cui postumi sono ancora ben visibili, si sono levate alte voci, sia dalla gente comune sia da insigni intellettuali, a esecrare il mostro finanziario e l'impotenza dei popoli verso di esso. È una caccia alle streghe? Oppure è sacrosanta indignazione contro autentici soprusi? Per capirlo occorre una seria riflessione. Anzi, occorre istruire un vero e proprio processo, con tutte le garanzie procedurali, in cui si dia equamente la parola all'accusa e alla difesa. I passi consisteranno nella identificazione dell'imputato, poi nella esposizione dei capi d'accusa, dei fatti, degli argomenti dell'accusa e della difesa. Seguiranno riflessioni che cercheranno di sceverare le buone ragioni dalle cattive, lasciando ai lettori - i giudici in questo processo - il compito di formarsi il proprio verdetto finale.
In breve
La crisi globale ci ha colti nuovamente in controtempo. Quale sorte tocca all’Italia? Dipende. Dalla volontà di ritrovare il tempo.
Nel concerto dei paesi avanzati, l’Italia e la sua economia suonano in controtempo da molti anni. All’avanzare della globalizzazione siamo rimasti attardati in una specializzazione del lavoro obsoleta. Mentre gli altri sfruttavano la rivoluzione tecnologica, noi abbiamo stentato a mantenere l’efficienza e il tenore di vita medi. Quando nel mondo spirava il vento delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni, noi abbiamo indugiato. La crisi ha rimesso in discussione nel mondo principi e politiche verso cui l’Italia stava invece faticosamente muovendo per recuperare i suoi ritardi. È l’ennesimo caso di controtempo, ma stavolta dobbiamo servircene a nostro vantaggio. Alcune caratteristiche antiche del sistema italiano – il ruolo del sindacato, la cultura giuridica – sono di freno. Solo se proseguiremo nel recupero dei veri valori del liberalismo, mantenendo il controtempo ancora per una battuta, alla fine ritroveremo il tempo del progresso.
Indice
Prefazione - LA MUTAZIONE DEL MONDO: I. Prima della crisi - II. La crisi - L’ECONOMIA ITALIANA: PREPARARSI AL DOPO-CRISI: III. Le imprese - IV. La finanza - DUE PASSAGGI OBBLIGATI: V. Il ruolo del sindacato - VI. La cultura giuridica - RITROVARE IL TEMPO GIUSTO - Bibliografia
Questo libro ripercorre la storia della politica economica italiana dal '68 a oggi e ne offre una lettura critica alla luce delle vicende politiche, dell'evoluzione della società, dei mutamenti istituzionali, del fluire degli eventi economici e politici internazionali. Ne emerge il racconto di una stagione di illusioni ed errori, culminata in una crisi economica dagli esiti potenziali disastrosi, a cui sta seguendo una faticosa, lenta rinascita. Il volume di Salvatore Rossi è un'agile guida per chi voglia orientarsi nella storia recentissima della politica e dell'economia in Italia.
L'impresa Italia non è avviata a una decadenza irrimediabile. È impegnata a giocare una difficile partita a scacchi dall'esito non scontato, tra nuove tecnologie, concorrenti asiatici e scenari globalizzati. Nell'analisi di un economista 'sul campo', le vittorie e le sconfitte, le opportunità e i rischi delle imprese italiane di fronte a un'economia mondiale in epocale trasformazione. Salvatore Rossi è responsabile del Servizio Studi della Banca d'Italia.