Questo saggio si propone di richiamare l'attenzione su quelli che sono i problemi di fondo che da sempre inquietano la umana coscienza quali il mistero dell'essere e il senso della vita. Nel nostro tempo tali problemi sembrano oscurati dall'invadenza delle conquiste tecnologiche, ma l'incalzare di molteplici e sempre più pressanti eventi, ascrivibili in parte proprio allo stesso progresso, rendono necessario il ricorso al pensiero per una garanzia di sopravvivenza in un mondo che sembra farsi sempre più ostile nei confronti dell'umano.
Il nichilismo, il relativismo e il materialismo, che caratterizzano il nostro tempo, ci hanno resi consapevoli della condizione di precarietà e di finitezza in cui noi tutti versiamo. Il dilagante edonismo, connesso alla società dei consumi, non riesce a vincere l'angoscia di un esistere che appare privo di senso. Affidandoci esclusivamente alla razionalità scientifica ci precludiamo la possibilità di un'effettiva ricostruzione dell'umano. Occorre il concorso di tutte le modalità della coscienza - dalla filosofia, alla religione, all'arte, alla pratica della comunicazione - al fine di elaborare un nuovo Umanesimo, rispondente alle spinte spesso drammaticamente contrastanti, che la complessità dell'attuale contesto storico comporta.