Del Medio Oriente conosciamo molte cose indigeste: i conflitti, le incomprensioni tra comunità religiose, i percorsi inconcludenti della politica.
Una delle cose che non conosciamo abbastanza, invece, è il modo in cui ebrei, cristiani e musulmani, sedendosi a tavola, fanno festa. I piatti prelibati, le bevande, i dolci che i fedeli – usciti da sinagoghe, chiese e moschee – preparano e condividono per stare in pace.
In questo libro potrete trovare decine di ricette di piatti della cucina ebraica, cristiana e islamica dell’area mediorientale – che ancora oggi si preparano in occasione delle rispettive feste religiose – spiegate in modo semplice e chiaro. Un modo in più per conoscere la vita dei popoli del Medio Oriente.
Del Medio Oriente conosciamo molte cose indigeste: le guerre, gli scontri a sfondo religioso, i percorsi inconcludenti della politica e della burocrazia. Una delle cose che non conosciamo abbastanza, invece, è il modo in cui ebrei, cristiani e musulmani del Medio Oriente, sedendosi a tavola, fanno festa. I piatti prelibati, le bevande, i dolci che i fedeli - usciti da sinagoghe, chiese e moschee - preparano e condividono per stare in pace. Questo libro è un modo in più per conoscere la vita dei popoli del Medio Oriente. Le tre sezioni in cui è diviso sono dedicate al significato religioso del cibo nell'ebraismo, nell'islam e nel cristianesimo mediorientale, e raccolgono una selezione di ricette che ancora oggi si preparano in Terra Santa, in occasione delle rispettive feste religiose. Così, cimentarsi a preparare, nella cucina di casa, il piatto di Pasqua dei cristiani di Betlemme, o il dolce di Purim delle cuoche ebree di Gerusalemme, o il banchetto di fine Ramadan dei ristoranti di Damasco, vuole essere in fondo anche l'augurio che si possa condividere, un giorno, la stessa pace.
Del Medio Oriente conosciamo molte cose indigeste: le guerre, gli scontri a sfondo religioso, i percorsi inconcludenti della politica e della burocrazia. Una delle cose che non conosciamo abbastanza, invece, è il modo in cui ebrei, cristiani e musulmani del Medio Oriente, sedendosi a tavola, fanno festa. I piatti prelibati, le bevande, i dolci che i fedeli - usciti da sinagoghe, chiese e moschee - preparano e condividono per stare in pace. Questo libro è un modo in più per conoscere la vita dei popoli del Medio Oriente. Le tre sezioni in cui è diviso sono dedicate al significato religioso del cibo nell'ebraismo, nell'islam e nel cristianesimo mediorientale, e raccolgono una selezione di ricette che ancora oggi si preparano in Terra Santa, in occasione delle rispettive feste religiose. Così, cimentarsi a preparare, nella cucina di casa, il piatto di Pasqua dei cristiani di Betlemme, o il dolce di Purim delle cuoche ebree di Gerusalemme, o il banchetto di fine Ramadan dei ristoranti di Damasco, vuole essere in fondo anche l'augurio che si possa condividere, un giorno, la stessa pace.
Il mondo arabo, che si estende dal Marocco all'Iraq, spesso viene presentato come un luogo di conflitti e di Oscurantismo, totalmente separato e impenetrabile per la lingua, le tradizioni e soprattutto la religione. E invece la culla di una civiltà millenaria che tanto ha influenzato sotto ogni aspetto quella europea. Oltre 200 ricette per presentare la ricchezza e la varietà gastronomica dei paesi di lingua araba, arricchite da proverbi, storie tratte dalla letteratura popolare, brani di scrittori arabi e di viaggiatori europei.
La cucina ebraica si articola secondo un'appartenenza in qualche modo regionale: dai piatti della cucina romana, a quelli della comunità più cosmopolite di Venezia, Livorno, Milano e Trieste, passando attraverso i piatti tipici di Torino e del Piemonte, della Toscana e delle Marche, di Mortara, Mantova e Ferrara. Le oltre 200 ricette presenti nel volume sono un tentivo di far conoscere la cucina ebraica italiana, ma anche di offrire la possibilità di scoprire piatti e tradizioni legati al nostro territorio.