Il libro presenta per la prima volta dopo oltre due secoli un commento al testo della seconda Critica di Kant. Paragrafo per paragrafo l'autore guida il lettore a una intelligenza diretta del testo che tiene presente sia il complesso degli scritti di Kant sia il contesto della riflessione morale alla fine del secolo XVIII. Nell'intento di cogliere il significato obiettivo della Critica, l'autore evita una lettura armonizzatrice che passi sopra a scabrosità e incongruenze del testo e che miri a costruire un'etica aggiornata alle discussioni moderne, ma estranea alle argomentazioni del filosofo di Königsberg. Il commento è inframezzato da numerosi excursus nei quali vengono discussi separatamente concetti e problemi di particolare rilevanza che si presentano nel corso della Critica. L'autore ha cercato di distinguere l'esegesi immanente, nella quale ci si prefigge di individuare il significato obiettivo del testo kantiano, da un'esegesi esterna la quale valuti l'etica di Kant dal punto di vista di quell'esperienza morale che è comune a tutti gli uomini. Una siffatta valutazione coincide largamente con la filosofia morale di san Tommaso.