Uomini di Dio, il film di Xavier Beauvois (Francia 2010), ha commosso un vasto pubblico rievocando la storia tragica dei monaci di Tibhirine, nell'Atlante algerino, assassinati nel 1996. Christian de Chergé era il priore di quella comunità cistercense. La vocazione monastica risaliva a un incontro con un amico musulmano che, durante la guerra d'Algeria, lo protesse a costo della propria vita. Con i suoi confratelli, Christian si voleva «un uomo che prega tra altri uomini che pregano», in mezzo a vicini e amici musulmani di cui condivideva la vita quotidiana. La sua vocazione fu quella di essere monaco nel crogiolo di questo incontro con l'islàm. Profondo conoscitore degli scritti di Christian de Chergé, Salenson conduce dagli eventi fondanti della sua vocazione alla ricchezza delle sue intuizioni: fa entrare i lettori nell'originalità della vita e del pensiero di questo testimone e pioniere. Mostra come l'esperienza di un minuscolo monastero sperduto nei contrafforti dell'Atlante porti un contributo decisivo ai dibattiti teologici contemporanei. Uno splendido ritratto spirituale del priore di Tibhirine che sa cogliere, oltre i fatti, una teologia esistenziale. Rileggendo i testi di Christian de Chergé, emerge una comprensione visionaria di Cristo e della Chiesa, in un mondo multiculturale e multigeneroso com'è il nostro.
Christian de Chergé, priore del monastero trappista di Tibhirine (Algeria), leggeva la vocazione monastica in terra d’islam come quella di “oranti in mezzo ad altri oranti”. Nel maggio 1996 frère Christian e i suoi fratelli si sono trovati al cuore della tempesta di violenza e hanno liberamente scelto di donare la vita fino all’estremo: il martirio vissuto assieme a sei fratelli ha coronato questa vita comune nell’amore. L’autore ci presenta alcuni testi di frère Christian dai quali emerge una preghiera cresciuta e arricchita quotidianamente dal dialogo e dal confronto con i vicini musulmani, una spiritualità “della visitazione”, per tutti coloro che intuiscono e desiderano vivere il mistero che abita ogni incontro. I testi dei sette monaci trappisti di Tibhirine sono usciti presso le nostre edizioni con il titolo Più forti dell’odio.