
Sensazioni, atmosfere, paesaggi, luci e colori rimangono - intramontabilmente - gli stessi, nonostante i profondi mutamenti insediativi e funzionali che hanno caratterizzato queste città negli ultimi due decenni. Abbandonata la forma compatta e iper-densa, si osserva una progressiva delocalizzazione produttiva con una dispersione della popolazione, più o meno accentuata, nelle regioni circostanti, anche a seguito dello sviluppo infrastrutturale che ha reso i territori della frangia nuove città nella città, che ha plasmato il periurbano remoto secondo paesaggi confusi e indistinti, non più rurali, non ancora urbani. Questo libro si interroga sugli esiti, insediativi e funzionali al tempo stesso, delle trasformazioni che si osservano, a scala regionale, nelle grandi città Mediterranee. In bilico tra sprawl e compattezza, Atene, la città Mediterranea per eccellenza come è stata tratteggiata nel libro di Leontidou, rappresenta ancora quel referente concettuale a cui fare riferimento per comprendere le dinamiche dell'urbanità meridionale, sospesa tra una modernità cercata ed un passato che non sembra tramontare mai.
I territori in rapida transizione vengono sottoposti ad una crescente pressione antropica che si esplica nell'acuirsi di problematiche ambientali, tra cui particolare interesse riveste il tema dei rifiuti. Fenomeni difficili da cogliere attraverso gli strumenti interpretativi usuali, vengono plasmati da fattori demografici, sociologici ed economici interconnessi, ma che tratteggiano ancora le peculiarità di regioni in cui sedimentano pratiche e iniziative peculiari, unite a inefficienze diffuse e tecnologie non sempre condivise. Il territorio, nella grana fine delle province, dei distretti, delle municipalità, delle comunità locali, rimane allora l'unità concettuale a cui riferirsi quando si intende analizzare una problematica ambientale così complessa e spazialmente eterogenea. I risultati dell'analisi, in un quadro di progressiva articolazione territoriale, denotano l'utilità dell'esplorazione geografica dei dati quantitativi unita all'approccio sociologico-qualitativo di sintesi.
A partire dall'ipotesi che non vi sia più "la" città, entità unica semplificabile e scomponibile ai fini della sua comprensione e del suo governo, il libro propone una riflessione interdisciplinare e multiscalare su alcuni aspetti, fra i tanti che se ne potrebbero raccontare, che testimonia la varietà e la complessità del fenomeno e la voglia di produrre una visione corale (non sistemica) delle molte cose di cui si compone la città post-moderna. Attraverso contributi di matrice bio-fisica e sociologica, questo libro esplicita fenomeni e temi classici e di frontiera di grande rilevanza per quelle discipline, come la geografia, che si propongono sempre più spesso, in modo autonomo e indipendente, come protagoniste delle scelte di pianificazione urbana e territoriale.