Adolescenti seduti allo stesso tavolo, con i propri smartphone nelle mani che, connessi ai social network o aperti su applicazioni di instant messaging, interagiscono altrove e con altri. Silenziosi, presenti nel corpo, ma distanti con la mente. In che modo, in età adulta, questa generazione digitale affronterà l'intricato mondo degli affetti? I grandi vantaggi e le meravigliose possibilità che la tecnologia ci offre possono nascondere criticità che si celano dietro l'"ossessione del virtuale"? Quali saranno le modalità espressive dell'amore e della sessualità? Quali i danni o i guasti o, perlomeno, i segni prevalenti che i nativi digitali porteranno con loro nell'età adulta? Le autrici, in queste pagine, ci raccontanto sessualità e affettività dei giovani di oggi che stanno diventando gli adulti di domani. Una mappa per comprendere una generazione profondamente diversa da chi l'ha preceduta.
Ginevra, 20 anni, 32 chili, si fa invitare dal fidanzato recalcitrante al ristorante, per poi, ogni volta, offenderlo rifiutando il cibo e accusarlo di aver scelto un locale inadeguato. Teresa, 15 anni, riduce in tanti microscopici pezzi un cracker o una foglia di insalata perché solo così riesce a mangiarli, e conta i piselli prima di metterli nel piatto. Poi, di notte, divora un tozzo di pane preso di nascosto dalla cucina. Enrica, 16 anni, 27 chili, si fa portare ogni giorno dal padre in braccio a scuola, perché non è grado di affrontare la scala che conduce al portone del suo liceo. Anna, ricoverata in clinica, per "ingannare" i medici obbliga la madre a consumare i suoi pasti. Ancora pochi anni fa, l'anoressia era una malattia sconosciuta e poco diffusa: per molto, forse troppo tempo si è stentato a riconoscere che soffrirne non significa essere fissati, pazzi o viziati, ma malati di un disturbo subdolo e sempre più diffuso tra le giovani generazioni. L'intenzione principale di questo libro, e una delle caratteristiche che lo distinguono da altri testi sull'argomento, è quella di aiutare i familiari e coloro che sono vicini a una anoressica a comprendere cosa si nasconde dietro sintomi tanto appariscenti quanto insensati, dietro la guerra continua e inesausta che la malattia dichiara alla vita, alla felicità e alla crescita di tante ragazze.
Quando si è buone madri? E quando buone figlie? E se non si è per niente madri, si può essere buone donne? Le storie parallele di Dacia Maraini e Silvia Vegetti Finzi, l'una portata via dall'Italia e ultra protetta dalla madre mentre è in corso nel Paese la dittatura fascista, l'altra invece abbandonata dalla mamma e dal papà in fuga dallo stesso regime. E i racconti di Anna Salvo, le cui pazienti sul lettino continuano a mettere al primo posto il loro rapporto con la madre. Il libro raccoglie il dibattito che si è svolto sul tema nel corso di una manifestazione intitolata "I dialoghi di Trani", organizzata dall'Associazione Maria del Porto e dai Presidi del libro.