Lungo la battigia di una spiaggia, sotto il cielo di una notte stellata, Marco incontra Siria: un incontro apparentemente casuale, fortuito... l'inizio di una storia fatta di sguardi, di incontri, di reciproca conoscenza. Poi la vita presenta il conto e Marco si interroga sul perché della sofferenza, del male, della morte, cercando e ritrovando il senso - la ragione, il perché - di ciò che appare in ciò che trascende la nostra esperienza: senza quel perché, siamo veramente soli: naviganti melanconici alla continua ricerca della nostra felicità.
Maria e Giorgio si incontrano casualmente durante una conferenza scientifica e, nei reciproci sguardi, i loro occhi parlano di cielo per lui, e di profonda sensibilità per lei. La conoscenza li porterà a comprendere quanto siano, nel loro sentire, profondi e complementari i sentimenti che li uniscono.
Maria nasconde, nel proprio io, un modello di vita che è in antitesi con la realtà della società in cui si trova a vivere. Comprende che il gioco è pesante , ma ha una formidabile arma regalatale dalla natura: la bellezza.
Nella quotidianità della vita sente che la bellezza, per lei, comincia ad essere un punto di frizione fra l'amore sessuale e l'amore governato dalla spiritualità. Giorgio vede in quegli occhi di cielo, che tanto lo hanno colpito, un inno alla semplicità dei sentimenti che scuoteranno Maria dal profondo.
Lei, nel comprendere la bellezza dell'amore quando è libero di volare oltre il richiamo della passione, si trova inesorabilmente a combattere contro il proprio passato. La lotta può divenire aspra, se l'ideale che ci si prefigge di raggiungere non è scelto liberamente, ma l'amore, se è vero, è libertà e vince su tutta la passione umana perché si ammanta di sacralità. Buttando alle ortiche un passato che per amore di Giorgio riuscirà a spegnere, Maria, rigenerata nella luce della verità, sposa, come Maddalena, il sogno d'amore per l'immortalità.