Per le chiese cattoliche costruite tra la metà del Cinquecento e la metà del Novecento l'ispiratore era facile da individuare: il Concilio di Trento, anche se quel Concilio non aveva mai affrontato esplicitamente il tema dell'architettura. Fu San Carlo, con le sue Istruzioni, a orientare per secoli l'architettura religiosa nello spirito del Concilio tridentino. Per le chiese costruite nella seconda metà del Novecento la risposta è altrettanto facile: l'ispiratore è il Concilio Vaticano II. Da allora il tema dell'architettura delle chiese è stato ripreso da vari punti di vista. Per trasformare i sintetici motivi ispiratori del Concilio e i numerosi frammenti direttivi sparsi nei documenti post-conciliari in linee guida per i progettisti, alcune conferenze episcopali, specialmente in Europa, America e Australia, a più riprese, hanno pubblicato diversi documenti organici. Giancarlo Santi, in questo volume, ha ritenuto utile raccoglierli e tradurli in italiano, proponendone così anche una lettura complessiva.
Nel secolo XX, le 226 diocesi italiane hanno lavorato intensamente nella costruzione di nuovi complessi edilizi, chiese e opere parrocchiali per offrire luoghi d'incontro religioso e sociale alla comunità che, lasciando le montagne e le aree meno dotate di servizi, si costituivano nelle periferie urbane e nei piccoli e medi centri della penisola. Fino a pochi anni fa di questo vasto cantiere erano noti solo alcuni casi, riferibili a diocesi come Torino, Bologna, Genova, Milano e ad architetti di fama come Giovanni Muzio, Giovanni Michelucci, Ludovico Quaroni, Roberto Gabetti e Aimaro Isola. Ora, grazie al censimento promosso dalla CEI, è possibile conoscere in modo analitico quante e quali chiese sono state costruite nell'arco del secolo appena trascorso, in quali diocesi e regioni (come illustra l'ampio repertorio fotografico che impreziosisce questo libro). In alcuni casi, come Milano e Roma, siamo di fronte a numeri imponenti: nella diocesi di Roma sono state costruite più di 300 complessi parrocchiali e più di 400 a Milano. Ma si può dire che tutte le diocesi, in tutte le regioni, si sono attivate. Resta ora da completare il quadro e da approfondire caso per caso, studiando da vicino le storie delle comunità, i loro rapporti con gli architetti, il profilo delle architetture, più di cinquemila, che sono ormai entrate a far parte del paesaggio italiano.
In Italia, prima e dopo il Vaticano II, sono sorti numerosi complessi parrocchiali comprendenti la chiesa. Si stima che ne siano stati costruiti più di seimila, un numero che si giustifica con le profonde trasformazioni sociali e il rapido processo di urbanizzazione del nostro Paese. L'architettura delle nuove chiese esprimeva il rinnovamento in corso nel campo dell'architettura e nello stesso tempo i nuovi orientamenti promossi dal Concilio in materia di ecclesiologia, liturgia, rapporti con la modernità, relazioni con le diverse confessioni cristiane. Verso la fine del secolo XX si è sviluppata una ricerca che ha messo a fuoco alcuni temi principali di progettazione (altare, ambone, battistero, luce) dal punto di vista liturgico ed ecclesiologico. In questo libro, Giancarlo Santi approfondisce la ricerca in corso analizzando i temi preliminari che stanno alla base della progettazione di una chiesa cattolica, quali l'idea di chiesa (casa, tempio, piazza), il canone estetico, le regole liturgiche, la formazione dei progettisti, i concorsi, integrando la trattazione con una rassegna iconografica riguardante l'arredamento liturgico nelle sue varie componenti (fisso e mobile, tessile e floreale, storico e contemporanea). Un'ampia rassegna bibliografica completa i dieci capitoli che si presentano con una spiccata intenzione didattica.
Dopo il Concilio Vaticano II il dibattito sulle immagini nelle chiese cattoliche in Italia ha conosciuto una stagione molto vivace, anche se le opere realizzate non sono particolarmente soddisfacenti. Il Concilio da una parte ha ribadito la dottrina tradizionale del Concilio di Nicea sulla legittimità delle immagini negli edifici di culto e le norma del Concilio di Trento sull'autorità del Vescovo in materia e, dall'altra, ha promosso una linea di sobrietà accanto a una cauta apertura a favore dell'arte contemporanea, dopo un lungo periodo di ostracismo. Il libro di Giancarlo Santi mette in luce il ruolo e il comportamento della committenza ecclesiastica negli ultimi cinquant'anni in generale e in rapporto a casi concreti (il crocefisso). Richiama l'insegnamento dei pontefici fino a Benedetto XVI e Francesco. Rende conto di numerosi interventi di Valentino Vago, un pittore milanese, in alcune chiese milanesi. Presenta un breve rassegna di opere di artisti contemporanei nelle chiese della metropoli ambrosiana e, infine, pubblica un documento contenente gli orientamenti circa i rapporti tra le diocesi italiane, gli artisti e l'arte contemporanea.
La riforma liturgica, voluta dal Concilio Vaticano II, oltre a orientare la progettazione delle chiese nuove ha dato il via anche al rinnovamento delle chiese esistenti. Lo scopo del rinnovamento era duplice: rendere nel complesso le chiese più coerenti ed espressive rispetto all’immagine di Chiesa elaborato dal Concilio e introdurre quelle innovazioni che consentissero alle celebrazioni liturgiche rinnovate dal Concilio (Battesimo, Eucarestia, Penitenza) di esprimersi in maniera piena e armonica. Bisognava operare perché le chiese, che negli ultimi quattro secoli erano divenute lo specchio della Chiesa del Concilio di Trento, diventassero segno della Chiesa del Concilio Vaticano II. In Italia questo processo ha conosciuto fasi diverse (dall’entusiasmo iniziale, alla riflessione, al ripiegamento, alla perplessità) e vincoli giuridici non indifferenti, ma stimolanti (le Soprintendenze).
Numerosi interventi sono stati attuati, in molti casi in modo episodico e scarsamente professionale, in altri casi in misura parziale, e molto rimane da fare. Questo volume riporta l’attenzione sulle linee guida pubblicate il 31 maggio 1996 da parte della Commissione episcopale per la liturgia della CEI, la Nota pastorale «L’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica», offrendone il testo integrale e dotandolo di un commento introduttivo. Il libro si propone inoltre di facilitare il lavoro di progettisti e committenti discutendo e documentando, con un ampio apparato fotografico, alcuni casi significativi (San Pietro in Vaticano, il Duomo di Milano, Santa Maria del Fiore a Firenze, la Cattedrale di Reggio Emilia, le chiese parrocchiali della diocesi di Susa, il Duomo di Pavia, la Basilica di Gallarate) e proponendo una nota bibliografica che si estende ai 50 anni successivi al Vaticano II.
Ad arricchire il volume le tavole illustrate delle planimetrie di San Pietro in Vaticano, Duomo di Milano, Santa Maria del Fiore in Firenze, Cattedrale di Reggio Emilia, Duomo di Pavia, Basilica di Gallarate (Varese); inoltre illustrazioni degli interventi di arte contemporanea in numerose chiese italiane.
Biografia dell'autore
Mons. Giancarlo Santi (1944), licenziato in Teologia alla Facoltà di Milano, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, è stato presidente dell’AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani) per due mandati ed è attualmente docente nel corso di laurea in Economia e gestione dei beni culturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha diretto l’Ufficio per i beni culturali della diocesi di Milano; è stato direttore dell’Ufficio Nazionale Beni Culturali della Conferenza Episcopale Italiana ed è stato consultore e membro della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa. Per Vita e Pensiero ha pubblicato: I musei religiosi in Italia. Presenza, caratteri, linee guida, storia, gestione (2012); Arte e artisti al Concilio Vaticano II. Preparazione, dibattito e prima attuazione in Italia (2014); Architetti di chiese in Europa. Nove maestri dell’architettura sacra del XX secolo (2015); Musei ecclesiastici in Italia. Missione, tipologie, reti e sistemi (2016). È autore di numerosi articoli in materia di beni e istituzioni culturali.
Informazioni aggiuntive
Nella copertina: altare, sede e ambone della Basilica di San Pietro in Vaticano.
I musei istituiti dalla Chiesa cattolica in Italia, specialmente negli ultimi quarant'anni, sono molto numerosi. Nel 2015 il loro numero superava quota 800 e sta ancora crescendo. Circa un quarto è stato istituito dalle diocesi, mentre gli altri sono nati per iniziativa di parrocchie, confraternite, ordini e congregazioni religiose. Sono musei di non grandi dimensioni, piccoli o piccolissimi, attivi e noti in ambito diocesano, impegnati a valorizzare un esteso patrimonio culturale, grazie a una presenza capillare e a iniziative connesse alla vita delle comunità locali, la cui esistenza, tuttavia, non sembra sia stata ancora notata a sufficienza. Questo volume intende analizzare quattro aspetti fondamentali dei musei ecclesiastici italiani: la missione specifica, le tipologie, le reti e i rapporti con l'arte contemporanea. Rispetto agli altri musei, infatti, quelli ecclesiastici hanno una missione specifica, messa in evidenza da papa Francesco: essere espressione di una Chiesa ricca di storia che si rivolge in modo preferenziale ai 'poveri'. Inoltre, per quanto riguarda le collezioni, musei ecclesiastici sono meno omogenei di quanto si possa immaginare: solo per metà sono musei di arte sacra, mentre dal punto di vista del le relazioni, paradossalmente, non costituiscono ancora una rete. Il loro aspetto più originale è la disponibilità a dialogare con l'arte contemporanea.
Gli architetti che hanno progettato chiese di valore in Europa nel corso del XX secolo sono molto più numerosi di quanto comunemente si creda. Accanto a maestri come Le Corbusier e Alvar Aalto ve ne sono altri - come Jose Plecnik, Ottokar Uhl, Heinz Tesar, Boris Podrecca, Erik Bryggman, Peter Celsing, Sigurd Lewerenz, Hans van der Laan, Alvaro Siza - che hanno ideato e realizzato opere degne di ammirazione. Il presente volume è dedicato a questi nove architetti e alle loro chiese. Molto diversi tra loro per cultura e linguaggi, essi hanno in comune il fatto di essere radicati in contesti culturali periferici, lontano dalle grandi città e dai Paesi, come la Germania, la Svizzera e la Francia, che sono stati al centro del Movimento Moderno in architettura. Hanno lavorato assiduamente sul tema della chiesa, considerata di rilevante importanza in architettura. Solo alcune delle loro opere sacre sono note, perciò il libro ne predispone il repertorio completo.
Il Concilio Vaticano II (1962-1965) fu l'evento ecclesiale più importante del XX secolo e, con le sue prese di posizione, ebbe tra l'altro il merito di riattivare i contatti tra Chiesa e arte contemporanea, compromessi e quasi interrotti per circa due secoli. Questo libro illustra il modo in cui è stata preparata e attuata in Italia la svolta in materia di relazioni tra Chiesa e arte contemporanea negli ultimi cinque decenni, ben sapendo che nel nostro Paese le cose sono andate in maniera molto diversa rispetto ad altre nazioni europee, come la Francia, la Spagna e la Germania. Giancarlo Santi presenta in forma sintetica la situazione italiana nel periodo della preparazione del Concilio, illustra le disposizioni conciliari che riguardano direttamente il tema dell'arte e racconta come nelle diocesi italiane le disposizioni conciliari sono state accolte e messe in atto, rivolgendo una particolare attenzione alle chiese e alle opere d'arte realizzate a Milano, la città in cui Paolo VI, il papa del Concilio, svolse il suo ministero episcopale dal 1954 al 1963.
Tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo, in Italia, quasi tutte le diocesi, numerose parrocchie, ordini religiosi e confraternite hanno istituito i propri musei. Le diocesi ne hanno istituiti e ne gestiscono più di 200, gli altri enti ecclesiastici circa 600. Lo scopo di questo notevole impegno della Chiesa è duplice: conservare il patrimonio culturale e renderlo visibile al grande pubblico. Così, nell'arco di qualche decennio, in modo assai discreto, in tutte le regioni sono 'spuntati' piccoli e piccolissimi musei, testimoni della storia religiosa e artistica che in Italia è stata così ricca e varia. La rete degli 800 musei ecclesiastici italiani, tuttavia, è ancora scarsamente visibile ed è oggi poco conosciuta e studiata. Questo libro si propone di documentare la recente fioritura di musei ecclesiastici italiani analizzandone le principali caratteristiche: la storia, la consistenza, la localizzazione, le condizioni di fruibilità e le forme di gestione. Particolare attenzione viene dedicata alla figura del museo diocesano che, nel vasto e articolato sistema dei musei ecclesiastici, è chiamato a ricoprire un ruolo centrale. Anche la gestione delle recenti istituzioni museali della Chiesa viene analizzata tenendo conto degli elementi di forza, senza ignorare quelli di debolezza. In appendice sono presentate le 'linee guida' dei musei ecclesiastici, contenute in un documento pubblicato dalla Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa il 15 agosto del 2001.
In un "cantiere aperto" quale è quello dell'attuazione della riforma liturgica, questo libro si rivela un utile strumento non solo per liturgisti e architetti, ma per chiunque abbia a cuore lo spazio per le celebrazioni liturgiche e si confronti con le esigenze che esso pone. A partire dalle acquisizioni e dai cammini aperti dal Vaticano II, l'autore mette in dialogo chiesa, architettura e arte contemporanea per fare il punto sull'adeguamento di chiese esistenti e sulla progettazione di nuove chiese. L'analisi di casi specifici di adeguamento liturgico dell'interno di alcune chiese mostra inoltre la necessità della convergenza di competenze diverse, nonché di un coinvolgimento dell'intera assemblea.