Dalla prima edizione del 1995, questo piccolo classico ha accompagnato diverse stagioni del dibattito politico italiano, rimanendo sempre un punto di riferimento, limpido e imprescindibile, per quanti, a destra o a sinistra, ragionano di riforme istituzionali e si scontrano sulle diverse opzioni. A questo nuovo appuntamento l'autore si presenta, come da tradizione, con un nuovo saggio in appendice al volume in cui fa il punto sugli sviluppi più recenti.
Il libro affronta, in modo politicamente "non corretto", il tema quanto mai attuale di una società multirazziale che darà i suoi frutti migliori non inseguendo il superficiale sogno di un pluralismo indifferenziato, ma attuando un multiculturalismo che, grazie alla tolleranza e al riconoscimento delle peculiarità delle diverse culture, abbia come conseguenza una società veramente pluralistica.
"Un saggio polemico ed estremamente intelligente, che rivendica la complessità della parola a fronte della videobanalità, della conoscenza a fronte della mera informazione". (Fernando Savater). La domanda di fondo intorno alla quale riflette Giovanni Sartori non può essere elusa: davvero il tele-vedere cambia la natura umana?