Prima di diventare uno dei personaggi più conosciuti sulla scena politica internazionale, Volodymyr Zelens'kyj, attore di tv e cinema, era già uno degli uomini più famosi in Russia, in Ucraina e nelle ex Repubbliche Sovietiche. Il 20 maggio 2019 è stato eletto alla presidenza dell'Ucraina e da quel momento la sua notorietà è cresciuta a dismisura in tutto il mondo. Ma davvero possiamo dire di conoscerlo? Nella sua breve e tumultuosa esperienza politica, Zelens'kyj è stato - o ha interpretato - un personaggio sempre diverso: l'attore che si è fatto politico con l'appoggio degli oligarchi; il presidente che ha ingaggiato una rovinosa battaglia per riformare l'Ucraina; il complottista guidato dall'opportunismo; il leader in tenuta militare protagonista della resistenza ucraina di fronte all'invasione russa; il democratico che sognava l'Europa, ma che si è appoggiato all'estrema destra; il rappresentante del popolo che ha accentrato tutti i poteri nelle proprie mani e in quelle di una ristretta cerchia di fedelissimi, talvolta dal passato di dubbia trasparenza. Con audacia e schiettezza, Fulvio Scaglione ci racconta la parabola - ancora poco limpida - di Volodymyr Zelens'kyj tra luci e ombre, consensi e contraddizioni, alla scoperta dell'uomo e del politico.
Questo racconto nasce esperienze di viaggio di una troupe televisiva che per quindici giorni ha attraversato e visitato da Nord a sud, da est a ovest tutta la Siria, alcuni anni prima degli eventi bellici che hanno avuto inizio nel marzo 2011. Sei viaggiatori, accompagnati da un’attenta guida locale, hanno potuto guardare da un punto di vista privilegiato e conoscere una nazione di grandi splendori artistici e di immense ricchezze ambientali e culturali, che tutto il mondo le invidiava. Questa storia vuole celebrare la Siria felice e la sua grande bellezza. Proprio in questo tempo in cui la popolazione siriana, lacerata da una guerra crudele e infinita, ha bisogno della solidarietà e attenzione di tutto il mondo che crede nella libertà e nella pace. Un racconto reso ancora più vivido dal ritratto che emerge dal reportage di fu L vi o Scaglione che contrappose l’attualità del paese in tutta la sua devastante tragicità.
Dal 2011, la Siria è sconvolta da una lunga e dolorosa guerra. In questa situazione, i cristiani di Siria hanno temuto per la propria sopravvivenza. Su di loro incombevano le vicende in Iraq, dove le comunità cristiane sono state ridotte ai minimi termini e il ricordo più lontano, ma non meno drammatico, dei massacri operati tra il 1915 e il 1918. Nonostante questo, la loro voce, la loro analisi della situazione, la loro protesta rispetto ad alcune decisioni dei Paesi occidentali coinvolti nella crisi è sempre stata relegata ai margini, quando non addirittura censurata. Perché? Questo libro, servendosi di testimonianze di prima mano e di una accurata ricostruzione degli eventi, cerca di rispondere a tale imbarazzante domanda. E di ridare voce ai cristiani che cercano ora di essere in prima fila non solo nella ricostruzione della Siria ma anche nella cura delle profonde ferite che il conflitto ha inferto.
Un racconto accompagnato da decine di fotografi e inedite, un passo verso il cuore del sacerdote che perse la vita per offrire una speranza alla gente di Brancaccio. La sera del 15 settembre 1993 padre Pino Puglisi, parroco del quartiere palermitano di Brancaccio, fu ucciso dai killer della mafia. Perché si volle colpire quel sacerdote mite ma deciso, affezionato alla sua gente e mai disponibile a deviare dalla strada del Vangelo? Chi era questo martire che nel 2013 è stato elevato agli onori degli altari e proclamato Beato da papa Francesco? In questo libro, e per la prima volta, i familiari di padre Pino ne tracciano un ritratto sorprendente che parte dalla giovinezza, dalla vocazione, dall'impegno con i ragazzi. Ma anche dal rapporto con la madre e i fratelli, dalla delicata funzione di supporto ai nipoti. In queste pagine la partecipazione alle cause sociali, i primi scontri con la violenza e le faide, si accostano alle feste e agli scherzi in famiglia. E ancora: il rapporto dialettico con le istituzioni, la fondazione del Centro di Accoglienza Padre Nostro e la fi ne violenta, sono riletti accanto agli ultimi giorni trascorsi meditando nella casa del fratello. Riga dopo riga riscopriamo padre Pino Puglisi, guardandolo da una prospettiva che non era ancora stata raccontata.
Sono ormai venticinque anni che i Paesi occidentali vivono il dramma del terrorismo islamico, ma nonostante guerre, alleanze sancite e instaurazione di regimi "amici", la situazione resta incandescente. Ma è davvero impossibile fermare gli islamisti? E per quale motivo i popoli del Medio Oriente ci appaiono irriducibilmente ostili, anche quando ci presentiamo con le migliori intenzioni? Nella prima inchiesta che ha il coraggio di affrontare a fondo le responsabilità dell'Occidente, Fulvio Scaglione - che ha vissuto da inviato tutti i conflitti che hanno generato l'attuale crisi mediorientale, dalla Cecenia all'Afghanistan fino all'Iraq - racconta i clamorosi errori di valutazione, gli affari non sempre limpidi, le alleanze sbagliate a tradite, e mette a nudo ciò che potevamo fare e che invece non abbiamo fatto contro il terrorismo islamico. Dalle fratture ereditate dalle politiche coloniali ai danni causati con la rovinosa "guerra al terrore", dalla visione superficiale sull'lsis e la sua organizzazione all'unione di politica e interessi che ha determinato le strategie in Medio Oriente, Scaglione passa in rassegna la lunga lista di disastri in cui ci siamo impantanati. E mette in discussione le basi su cui abbiamo fondato le nostre scelte, a partire dall'illusione di poter "esportare la democrazia" e imporre in ambiente islamico usi e costumi occidentali: perché, al di là della propaganda, "i tentativi di travasare i riti della nostra democrazia hanno sempre prodotto dei mostri politici".
Iraq, Libano, Israele, Palestina: il cristianesimo sta scomparendo dalle sue terre natali? Questo libro nasce dalla documentazione raccolta “dal vivo” in questi paesi, tra i più affascinanti e controversi del mondo. Lo scopo dell’autore, vicedirettore del settimanale Famiglia Cristiana,è il tentativo di fare il punto sulla vita dei cristiani in Medioriente.Quella che è la culla storica della cristianità assiste a un indubbio calo delle presenze dei cristiani, e se le cose continuassero con questa tendenza la situazione non potrà che peggiorare, fino al rischio della completa scomparsa dei cristiani da quelle terre. Una questione cruciale che Fulvio Scaglione affronta presentando situazioni concrete, testimonianze, interviste a personaggi autorevoli, comunità e semplici fedeli cristiani mediorientali.