«Credo che la Chiesa abbia bisogno di esplorare nuove strade per essere più inclusiva e accogliente nei confronti di coloro che hanno bisogno di riscoprire o trovare la fede. Così questo libro è per me un nuovo tentativo di costruire un ponte di speranza, di portare Dio nella vita di tutti.» Dopo aver raggiunto una certa popolarità sui social network grazie alle sue poesie e alle battaglie in difesa degli animali, don Cosimo Schena ha iniziato a ricevere migliaia di messaggi da tutta Italia, un'ondata di richieste di aiuto, di un consiglio, o meri sfoghi di persone che in lui hanno visto qualcuno capace di ascoltare e capire, senza giudicare. E don Cosimo ha risposto a tutti, nessuno escluso, offrendo una via semplice ed efficace per ritrovare la serenità: interpretare la vita, tanto gli eventi lieti quanto quelli tragici, alla luce della Bibbia, per trarne il buono e riscoprire il bello dell'esistenza. È da quei messaggi, alcuni raccolti in queste pagine, che è nato il libro che avete tra le mani: non un manuale di self-help, ma una «messa tascabile» da portare con sé e in cui trovare conforto e comprensione, nel quale l'autore ha racchiuso una serie di consigli evangelici pratici per superare le difficoltà e ricominciare ad apprezzare il proprio presente, con le sue sfide ma anche con i momenti felici che spesso diamo per scontati. Interagendo con gli utenti, don Cosimo si è reso conto con stupore di quante persone siano alla ricerca di Dio, soprattutto quelle più lontane dalla Chiesa: questo libro, come il mezzo social, è per lui un ponte, il tentativo di tendere una mano verso chi è in difficoltà e dirgli che non è solo, che per tutti la fede può aprire le porte di un posto dove sentirsi a casa.
Il pensiero di Simone Weil, una delle voci più significative del '900, ha conosciuto in questi ultimi anni una rinnovata fortuna. Sebbene l'opera della filosofa, mistica e scrittrice francese sia stata oggetto di numerosi studi che l'hanno analizzata da diverse prospettive, alcuni aspetti della sua riflessione sono stati trascurati dalla critica e restano terreno fertile di analisi, come nel caso del rapporto tra la Weil e lo gnosticismo. All'interno di un tema tanto ampio, come può sembrare quello del rapporto di un filosofo con un orientamento del pensiero articolato com'è stato lo gnosticismo, si è scelto di focalizzare gli sforzi nel tentativo di far emergere quell'idea di Dio elaborata dalla Weil, che fu una pensatrice fortemente attratta dalla deriva gnostica; il Dio weiliano, infatti, non è più onnipotente, bensì assente, un Creatore che si è ritirato dal mondo, un Dio che vogliamo provocatoriamente definire "gnostico", trascendente, perché, come sostiene la filosofa francese, l'atto di creazione non va inteso come un atto di potenza, ma di abdicazione, nel quale Dio, avendo rinunciato ad essere re del mondo, vi ritorna come "mendicante".