I cristiani celebrano il Natale come grande festa della pace. Ma che senso ha, in un mondo senza pace, la speranza annunciata dal Natale? Anzi, più radicalmente: che cosa verrebbe a mancare se non ci fosse il Natale? E che provocazione rappresenta per noi il Natale? Come testimoniare per esempio un Dio sovversivo che nasce in una stalla? Come incarnare l'utopia del diventare gente di pace, oggi? Le riflessioni di Schockenhoff introducono con grande profondità al messaggio di pace che il Natale annuncia anche al tempo che stiamo vivendo.
I martiri sono più un fenomeno di oggi che un ricordo di ieri. O meglio: in tutti i tempi, incluso il presente, vi sono stati ovunque cristiani che hanno affrontato liberamente la morte per la loro fede o per il loro impegno per la giustizia. Dall'estrema fermezza di questi testimoni della fede - che disprezzano il dolore e ambiscono alla vita eterna - arriva un segnale inquietante, provocatorio, scomodo per i cristiani "normali". Che cosa significano i martiri per la vita di una chiesa mondiale e per la testimonianza da rendere al vangelo? È sufficiente porre la propria vita al servizio di una causa per la quale morire? E se uno decide di votarsi al sacrificio volontario, ciò deve per forza avere un senso anche per altri, per la fede e la vita di tutti i cristiani? E, infine: che cosa distingue un martire da un fanatico attentatore kamikaze? Riandando all'originaria teologia del martirio e prendendo posizione contro un utilizzo inflazionato del concetto, il libro approfondisce questi temi e li mette in relazione con la testimonianza dei tanti martiri contemporanei.
Il discorso della montagna non dà risposte rassicuranti, a buon mercato, ma pone domande decisive, nel rispondere alle quali viene interpellata da cima a fondo la nostra condotta di vita. Tradurre per il nostro presente il discorso tenuto da Gesù in Matteo 5-7 esige grande onestà, richiede cioè che lo si accetti come una spina nel fianco del cristianesimo. La tentazione di "addomesticare" le Beatitudini e le cosiddette antitesi di Gesù, per disinnescarne il potenziale dirompente, è sempre dietro l'angolo. Schockenhoff, noto teologo tedesco studioso di etica, raccoglie la sfida di leggere il testo in modo rigoroso e credibile, cercando di applicarne le sollecitazioni esigenti alle sfide etiche del presente - nell'ambito privato dell'esistenza personale, nella convivenza sociale degli uomini e nella cooperazione tra i popoli nel sistema internazionale degli stati.
La chiesa, sostiene il moralista tedesco Eberhard Schockenhoff, dovrebbe offrire un triplice aiuto ai credenti interessati dal fallimento del proprio matrimonio o alle persone risposate in cerca di una riconciliazione con la storia della loro vita: dovrebbe accelerare il procedimento ecclesiastico di nullità; ammettere, a condizioni accessibili, ai sacramenti; tollerare un secondo matrimonio civile come via d'uscita responsabile dal vicolo cieco prodotto dalla rottura del primo matrimonio.