«La pubblicazione, nel 1982, di "Dai principi all'anarchia" (ampliato nell'edizione inglese del 1986, che qui si ripropone, nella traduzione di Gianni Carchia) ha segnato una svolta nell'interpretazione del pensiero di Heidegger e, conseguentemente, di tutta la storia della metafisica occidentale. Se si volesse compendiarne drasticamente in una formula la novità, si potrebbe dire che all'interpretazione di destra di Heidegger, come il pensatore che ha restituito all'essere la sua aura originale, e a quella democratica, che vede in lui l'iniziatore di una decostruzione infinita della tradizione, Schürmann sostituisce un'interpretazione risolutamente anarchica. Accanto e al di là dell'essere come principio della storia epocale dell'occidente sta ora un puro, astorico venire alla presenza, che non fonda né principi né epoche. All'originale, in cui ogni epoca dell'occidente ha cercato il suo fondamento, si contrappone l'originario, un'insorgenza anarchica che non ha storia né destino. Corollario di questa svolta anarchica è che quel che nel nostro tempo giunge alla sua fine non è il pensiero, ma solo la storia epocale dei principi: al di là di questa, si aprono una politica e un pensiero liberati dalla «vigilanza dei principi», in cui per gli uomini, non più "animali razionali", ma semplicemente "mortali", diventa per la prima volta possibile rispondere alla domanda "Che fare alla fine della metafisica?"». (Giorgio Agamben)
Relegato nella storia della mistica, si dimentica spesso che Maestro (o Meister) Eckhart (1260 circa - 1327 circa) è una figura di robusto pensatore che appartiene alla storia della filosofia occidentale: i filosofi tedeschi dell'Ottocento riconobbero in lui il loro progenitore, Hegel esaltò in lui il conciliatore di fede e scienza, Schopenhauer vide in lui il fondatore dell'idealismo trascendentale, fino ad arrivare alla mitologia nazista che lo esaltò come suo ispiratore e, in anni più recenti, alla riscoperta da parte di buddhisti che riconoscono nella sua predicazione bagliori della propria via spirituale e luogo privilegiato di un dialogo con le scuole dell'Estremo Oriente. In questo libro, Reiner Schurmann propone una vera e propria introduzione ad Eckhart, pensatore di non facile comprensione, individuando e illustrando in maniera chiara i fili intellettuali e dottrinali che formano il tessuto del suo discorso.