Questo breve e sintetico saggio che si basa sulle cronache ebraiche del tempo ci dipinge un impressionante spaccato della tragedia vissuta dagli ebrei per mano di crociati divenuti orda armata. Pagina buia nella storia europea, che vede líaspetto protocoloniale e militare di una vicenda, le Crociate, prevaricare sulle istanze religiose del pellegrinaggio ai Luoghi Santi.
Ma líaffresco a tinte fosche viene in questo caso illuminato dalla forza spirituale di tanti ebrei che al centro della stessa Europa si sacrificarono per difendere la loro fede e la loro identit‡.
Il giudaismo non ha mai incoraggiato il culto dei martiri e ha sempre riaccolto nel suo seno chi non fu disposto al martirio accettando, sotto le violenze, di aderire provvisoriamente ad altro credo, come avvenne anche per alcune comunit‡ che si fecero battezzare di fronte allíarmata di Goffredo di Buglione. Questa non abitudine a enfatizzare il martirio aumenta la commozione del lettore di fronte a una pagina di grande dedizione e spiritualit‡ scritta dagli ebrei perseguitati e martirizzati.
Accanto alla loro luminosa testimonianza, il libro elogia la dedizione di grandi personaggi della Chiesa e delle corti che prestarono aiuto a comunit‡ ebraiche minacciate.
Rashi (1040-1105), acronimo di Rabbi Sholomon ben Ytschaq, è il commentatore ebreo per eccellenza e il più influente della Bibbia e del Talmud. Quasi nove secoli dopo la sua morte, ancora oggi, i suoi commenti e i suoi scritti sono punto di riferimento del giudaismo. L'autore delinea la figura di questo grande maestro, collocandolo nella sua epoca storica e nel contesto in cui visse. La stessa tradizione cristiana, attraverso i maestri di San Vittore Ugo, Andrea e Riccardo -, Nicola da Lira e Lutero, attingerà alla sua opera.