Robert Seethaler nos demuestra en esta emotiva joya literaria que cualquier vida, por nimia que sea, es una aventura
De vez en cuando, en el panorama de la narrativa internacional surgen novelas como toda una vida, que, a pesar de que cuentan historias aparentemente pequeñas y locales, traspasan fronteras y culturas, y no dejan indiferente a nadie. El libro de Robert Seethaler pertenece a esta categoría de joyas literarias tan raras como bellas.
Hasta una perdida aldea centroeuropea, en un remoto rincón alpino, llega a principios del siglo XX el pequeño Andreas Egger con apenas cuatro años, abandonado por su madre. El niño crece y vive siempre confinado en el valle, de donde sale sólo en dos ocasiones ya de adulto, siendo las más larga y singular su estancia en le frente ruso como soldado raso, donde asiste a los despropósitos de la guerra. Su realidad son esas cimas de nieves perpetuas y esa paredes rocosas de fiereza salvaje. Con el trasncurso del tiempo, Andreas Egger se adapta a los cambios que el llamdo "progreso" trae al pisaje de la montaña: la construcción del teleférico y la irrupción del turismo de masas, con excursionistas y esquiadores como figurantes. Ese microcosmos es domesticado rápidamente por la electricidad, el automóvil y la televisión, mientras el casi octogenario Andreas Egger, que habla ya con la muerte, presencia, entre asombrado y desconcertado, eso y otros prodigios con el mismo arrobo con que sigue contemplando una puesta de sol o bebiendo la leche recién ordeñada.
Andreas Egger non ha mai gridato né esultato da bambino. Fino al suo primo anno di scuola non ha mai neppure davvero parlato. Quando nell'estate del 1902, ancora bimbo, lo tirano giù dal carro con cui giunge tra le montagne diventate poi sue, resta semplicemente muto a guardare in alto con grandi occhi stupiti le cime splendenti di bianco. Ha quattro anni all'epoca, e non interessa a nessuno. Men che meno a Hubert Kranzstocker, il contadino che lo accoglie controvoglia. Il bimbo è l'unico figlio di una cognata che ha condotto una vita leggera ed è stata perciò punita dal buon Dio con una tisi che se l'è portata via. Kranzstocker non lo manda al diavolo unicamente perché reca al collo un sacchetto di cuoio con delle banconote. In compenso non esita a picchiarlo per un pane lasciato ammuffire, una vacca persa o un balbettio durante la preghiera della sera. Andreas Egger non grida né esulta nemmeno quando, trent'anni dopo, fa la sua comparsa nella valle, tra le urla di gioia del paese, la squadra del cantiere della ditta Bittermann & Figli: duecentosessanta operai, dodici macchinisti, quattro ingegneri, sette cuoche e un drappello di aiutanti, l'avanguardia di una colonna incaricata di costruire una funivia e mutare per sempre il volto della valle. Andreas Egger ubbidisce semplicemente in silenzio al suo destino: vivere tra la quiete e la bellezza dei monti e la crudeltà degli uomini...
Come si trova il proprio posto nel mondo? Franz, diciassette anni, non ne ha la più pallida idea quando viene catapultato dall'adorata campagna, in cui è nato e cresciuto, nella caotica città di Vienna. È il 1937: sull'Austria incombe l'imminente annessione al Terzo Reich, ma in apparenza la vita della capitale continua con il solito via vai frenetico di carrozze, cavalli, gente indaffarata e tram sferraglianti. La guida di Franz in questo caos è Otto Trsnjek, un amico della madre, che lo assume come apprendista nella sua Trafik, una rivendita di tabacchi e giornali. È Otto a iniziarlo alla lettura dei quotidiani, accompagnandolo nella scoperta di un mondo che "va a gambe all'aria". Ed è sempre Otto a presentarlo all'ottantenne professor Freud, che della tabaccheria è cliente. Franz prova un moto di tenerezza per quel vecchio che "odora di sapone, cipolle, sigari e anche un poco di segatura" e, complice un cappello dimenticato, ne diventa amico, nel modo in cui solo un vecchio e un giovane possono diventarlo: con lo stupore di ritrovare nell'altro le proprie domande e le proprie mancate risposte. Prime fra tutte quelle che riguardano "l'enigma che si chiama donna": un mistero che, Franz scoprirà con sua grande sorpresa, resta insondabile a dispetto di quanto grandi e intelligenti si possa essere. Un romanzo di formazione delicato e ironico, incastonato come un gioiello nella Vienna del Prater, dei parchi e degli anni bui del nazismo, che racconta l'amore visto con gli occhi degli uomini...