Nei ritratti di santi di padre Sicari il termine pittorico, inusitato in campo teologico, fa riferimento all'intenzione di presentare delle figure complete, né stilizzate né esangui, ma vive di passione umana e cristiana, di desiderio di soprannaturale, ma anche di fame e sete di giustizia, di amore di Dio e di solidarietà per ogni fratello che, nonostante il volto sfigurato, è colui per il quale Cristo è morto. I santi di Sicari non sono solo dei racconti biografici accurati oppure delle ricostruzioni di un'epoca o di un pensiero, ma spiegazione del Vangelo, riproposizione dell'annuncio attraverso la testimonianza di discepoli che sul Vangelo di Cristo hanno cercato di conformare la loro vita, e invito alla sequela. In quest'ottica si comprende il passaggio apparentemente ingiustificato da un'epoca all'altra della storia cristiana, da Agostino fino ai nostri giorni. I ritratti antichi, medievali, moderni e contemporanei sono altrettante tessere dell'unico volto di Cristo, spiegazioni vive del Vangelo che la Chiesa, che è comunione di santi, è chiamata a vivere in ogni tempo.
Santo Ë ogni battezzato in quanto figlio di Dio.
La Chiesa propone, attraverso la canonizzazione, alcuni di loro come modelli da imitare. Sono persone che hanno vissuto in epoche e luoghi diversi, che hanno lasciato un segno inconfondibile della missione affidata loro, che hanno compiuto imprese, ed opere, o che hanno semplicemente vissuto con particolare fede la loro normalit‡ e che, tutte, hanno lasciato una loro eredit‡.
Antonio Maria Sicari (autore presso Jaca Book della serie di Ritratti di santi che ha avuto un'enorme successo di pubblico, giunta gi‡ al nono libro) mette in evidenza la testimonianza e il segno lasciato nella storia dalla santit‡ attraverso le figure di 112 santi, fondatori e martiri.
Il volume ha un andamento cronologico e si avvale di una documentazione ricca e variegata, composta da illustrazioni a colori che attraverso espressioni artistiche, miniature, oggetti della religiosit‡ popolare, carte e piante, da corpo al contesto sia storico che geografico. Nel caso dei santi fondatori vengono offerte informazione sulla diffusione attuale e sul ruolo dei diversi ordini, seguendone anche la storia interna.
Santa Teresa d'Avila nella suao opera, "Il castello interiore", ha immaginato l'essere umano (ogni essere umano) come principesca abitazione di Dio, pur riconoscendo la triste condizione in cui egli versa, quando si riduce a vivere come un mendicante estraneo al Castello, rassegnato alla propria miseria che non osa nemmeno varcare la soglia della splendida abitazione. Anche Kafka racconterà, qualche secolo dopo, la straziante esperienza dell'uomo invitato al Castello, ma impossibilitato ad entrarvi perché continuamente ingannato da messaggeri e messaggi ambigui e fuorvianti.
Antonio Maria Sicari racconta le storie dei santi, che diventano tutte delle pennellate con le quali egli contorna e abbellisce l'unico volto di Cristo. I santi raccontati in questo volume portano i nomi di Bernardo di Clairvaux, Benardino da Siena, Caterina da Genova, Carlo Borromeo, Giacomo Cusmano, Paolina Visintainer, Armida Barelli, Maria Maravillas di Gesù, Josemaría Escrivà, Pino Puglisi. I due fuochi della narrazione sono collocati nel Medioevo e nel ventesimo secolo, collegati da due figure diverse ma complementari come santa Caterina da Genova e san Carlo Borromeo.
Interessante confronto fra il Castello di Kafka e il Castello Interiore di Teresa d'Avila.
La dimensione carismatica è essenziale al costituirsi della Chiesi quasi come quella istituzionale. Nella storia cristiana la fioritura dei carismi ha riguardato non soltanto il sorgere degli ordini religiosi, ma – soprattutto in età più recente- il muoversi apostolico del laicato. Il volume spiega come oggi ricollocare gli antichi carismi in modo da favorire la responsabilità del laicato.