Nel 384 d.C., alle soglie di un decennio fatale per le sorti del paganesimo, il prefetto di Roma Simmaco e il vescovo di Milano Ambrogio si affrontano in merito alla presenza dell'altare della Vittoria nel Senato. Simmaco, l'uomo della religione tradizionale, invoca pluralismo e tolleranza per gli dèi dell'antica Roma; Ambrogio, l'uomo della nuova fede, nega ogni possibilità di dialogo e di compromesso tra vecchia e nuova "religio", censurando come segreta volontà di dominio l'appello di Simmaco alla tolleranza. Una delle prime e più significative tappe di quel dibattito sulla tolleranza che impegnerà tanta parte del pensiero moderno e contemporaneo. Con introduzione di Ivano Dionigi e un saggio di Massimo Cacciari.