Il grande disegno intenzionale che anima l'opera omnia dantesca costituisce lo sfondo di questo libro scritto da Franco Cambi e Giancarla Sola, che su tale scenario stagliano la figura di Dante Alighieri reinterpretato però quale educatore europeo. Ne addiviene un profilo pedagogico del poeta fiorentino orientato a stilizzare l'«umana civilitade», ripercorrere le poetiche della visione divina e mostrare l' «abito di scienza» con cui convergere sull'educazione alla rettitudine quale forma della formazione - posta tra amore, sapienza e bellezza. Un lavoro di analisi e sintesi sui testi dell'Alighieri che ne evidenzia un aspetto rimasto spesso un po' ai margini nella ricerca critica.
Il volume di Giancarla Sola presenta il quadro complessivo dell'epistemologia pedagogica italiana negli ultimi cinquantanni. Lo fa partendo da una domanda: "Che cosa è la pedagogia? ". Nel compiere anzitutto un'analisi del "Documento Granese-Bertin" e del relativo dibattito (entrambi apparsi sulla Rivista fiorentina "Scuola e città" nel biennio 1986-1988), il libro delinea l'articolato scenario entro cui si sviluppano la ricerca, il discorso e la critica in pedagogia. Mettendo a punto l'interpretazione critica di una delle fasi più significative della discussione epistemologica, il lavoro restituisce un orizzonte composito di temi, problemi e posizioni attraverso i quali è venuta costituendosi l'identità della pedagogia intesa come scienza generale della formazione e dell'educazione dell'uomo. Introduzione di Alberto Granese.