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Ci sono esperienze di vita che per la loro singolare unicità, per la loro dolorosissima drammaticità, per la loro edificante luce di fede, speranza e carità, lasciano un segno indelebile in chi vi viene in contatto: la storia straordinaria raccontata nel libro è sicuramente una di quelle; sono presentati i tre simpatici fratellini Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, accomunati da una terribile rarissima malattia e da un'esistenza breve ma intensa, gioiosa, realizzata, colma della presenza di Dio. Grazie ai ricordi e alle testimonianze dirette dei loro eccezionali genitori e delle persone che li hanno conosciuti, si ripercorrono fatti ed episodi che strapperanno al lettore sorrisi e lacrime, insieme ad un sincero sentimento di gratitudine per il loro passaggio-dono fra noi.
La piccola Sara Mariucci, la sera del 4 agosto 2006 prima di dormire raccontò a sua madre Anna una storia nella quale era protagonista un'altra mamma dai capelli blu e dagli occhi castani, una mamma buonissima: «Mamma Morena». La mamma allora pose una domanda che potrebbe sembrare strana o quanto meno esagerata e chiese a Sara: «Lasceresti mamma Anna per andare con Mamma Morena?». La bambina le diede una risposta che la spiazzò dicendole, con sicurezza e fermezza: «Siiii». Il giorno dopo, il 5 agosto, Sara morì per una folgorazione elettrica. L'8 agosto il papà di Sara, Michele, fece una ricerca su "Mamma Morena" e con immenso stupore scoprì che questo è il nome con cui viene venerata la Vergine Maria protettrice della Bolivia, la cui statua si trova nel santuario di Copacabana, sul Lago Titicaca in Bolivia. La sua festa ricorre il 5 agosto. Dal giorno di quella scoperta la storia di Sara Mariucci iniziò a portare tanta speranza nei sofferenti, in chi ha paura e in chi ha perso la fede, tanto che la tomba della bimba a Gubbio è méta di continue visite da parte di persone alla ricerca di Dio, da ogni luogo di Italia e del mondo.