Il volume raccoglie sette manoscritti inediti dell'autore. Si tratta di meditazioni da lui elaborate durante la degenza nel sanatorio del Lido di Venezia, tra il settembre 1959 e il febbraio 1960, che costituiscono un'opera unitaria per tempo di composizione, tema sviluppato e struttura delle parti.
Il titolo, puramente redazionale, esprime l'intreccio delle riflessioni di p. Raffaele, ove ricorrono tre parole chiave: la consacrazione a Maria rivissuta come sacerdote, secondo le parti della Messa.
Dallo stile vivace e immediato, le meditazioni non furono prodotte per la pubblicazione: esse dal cuore fluiscono e al cuore parlano, manifestando maturità umana e profondità di pensiero.
Sommario
Introduzione (p. C. Dallari). I. Come è la Madonna. II. L'Immacolata e l'Ostia. III. La Presentata e l'offertorio. IV. L'Annunciata è la mia consacrazione. V. L'Addolorata e la consacrazione della Messa. VI. La Regina del cenacolo e la comunione. VII. L'Assunta e l'Ite, missa est.
Note sull'autore
Raffaele Spallanzani nasce a Mestre il 15 marzo 1922. A 17 anni entra nell'Ordine dei frati minori cappuccini; viene ordinato sacerdote nel 1945. Ammalato per 29 anni, la sua disponibilità ad alleviare le sofferenze morali e spirituali del prossimo è smisurata. Muore il 5 dicembre 1972. Il 23 maggio 2008 viene aperto in diocesi di Modena il processo canonico per la sua beatificazione. Lascia molti scritti e un numero considerevole di discorsi, conferenze, ritiri spirituali. Di p. Raffaele le EDB hanno pubblicato La prima linea di P. Pio (2004) e La rivoluzione di Maria (2009).
Descrizione dell'opera
«Sono un uomo di oggi e in questo mondo, e non me ne tiro fuori. Sono impegnato in una lotta cosmica, al servizio di Colei che schiaccerà la testa al serpente. Perché lo possa fare, io debbo essere talmente unito a lei che mi possa usare come strumento. Debbo farlo per lei e per il mondo. Questa è la vera rivoluzione» (dall'Introduzione).
Il volume propone l'ultima conversazione che p. Raffaele da Mestre, di cui è in corso il processo di beatificazione, incise per i suoi frati studenti. Le sue parole si caricano quindi di un significato ulteriore: costituiscono un testamento.
Sommario
Presentazione (A. Serventini). Introduzione. Il seme di lei. La certezza. Per una rivoluzione. La convinzione e la fede. Una scelta con piena lucidità. Credo la Chiesa. Un immenso progetto. Il mio posto. La consacrazione. Il Verbo si fece carne ed abitò fra noi. Donna, ecco il tuo figlio. Madre e figlio. Per Cristo, con Cristo e in Cristo. La pratica. La forma di vita. L'Amore non è amato. Mi affido a questa Fraternità. Lo spirito di orazione e devozione. La vita e la povertà della sua santissima Madre. Il figlio di Maria e di Giuseppe, il carpentiere. Sempre si amino tra loro come io li ho amati e li amo. Il nesso vitale. Due metodi. Conclusione.
Note sull'autore
P. Raffaele Spallanzani nasce a Mestre il 15 marzo 1922. A 17 anni entra nell'Ordine dei frati minori cappuccini; viene ordinato sacerdote nel 1945. Ammalato per 29 anni, la sua disponibilità ad alleviare le sofferenze morali e spirituali del prossimo è smisurata. Muore il 5 dicembre 1972. Il 23 maggio 2008 viene aperto in diocesi di Modena il processo canonico per la sua beatificazione. Lascia molti scritti e un numero considerevole di discorsi, conferenze, ritiri spirituali. Di p. Raffaele le EDB hanno pubblicato La prima linea di P. Pio (2004).
Padre Raffaele conobbe p. Pio nel 1964 in occasione di un suo ricovero di quattro mesi a San Giovanni Rotondo. Immediatamente affidò a un diario (10 quaderni) il resoconto di quella straordinaria esperienza. Nel 1970 rielaborò tutta la materia in modo più ampio e oggettivo, raccogliendo le sue riflessioni sotto il titolo La prima linea di p. Pio. Nel suo scritto egli mostra la grandezza del santo del Gargano vista da un confratello cappuccino e sacerdote come lui. L’opera ha anche la caratteristica di essere una sorta di testamento, presentando il vertice della ricerca umana e spirituale di p. Raffaele.
Note sull'autore
P. Raffaele Spallanzani nasce a Mestre il 15 marzo 1922. A 17 anni entra nell’Ordine dei frati minori cappuccini. Ammalato per 29 anni, i suoi giorni sono caratterizzati dalla consapevolezza che l’amore di Dio è qualcosa di meraviglioso che vale la pena di essere vissuto. La sua disponibilità ad alleviare le sofferenze morali e spirituali del prossimo è smisurata. Muore il 5 dicembre 1972. Lascia molti scritti e un numero considerevole di discorsi, conferenze, ritiri spirituali.