Attraverso un arco temporale che va dal 1593 al 1653, questo volume svela gli aspetti più autentici di Artemisia Gentileschi, pittrice di raro talento e straordinaria personalità artistica. Trenta opere autografe - tra cui magnifici capolavori come l'"Autoritratto come suonatrice di liuto" del Wadsworth Atheneum di Hartford, la "Giuditta decapita Oloferne" del Museo di Capodimonte e l'"Ester e Assuero" del Metropolitan Museum di New York - offrono un'indagine sulla sua carriera e sulla sua progressiva ascesa che la vide affermarsi a Firenze (dal 1613 al 1620), Roma (dal 1620 al 1626), Venezia (dalla fine del 1626 al 1630) e, infine, a Napoli, dove visse fino alla morte. Per capire il ruolo di Artemisia Gentileschi nel panorama del Seicento, le sue opere sono messe a confronto con quelle di altri grandi protagonisti della sua epoca, come Cristofano Allori, Simon Vouet, Giovanni Baglione, Antiveduto Gramatica e Jusepe de Ribera.
A venticinque anni dalla grande esposizione sulla civiltà del Seicento a Napoli e a seguito del bilancio spettacolare sulla 'stagione d'oro' delle arti figurative napoletane realizzato dalla mostra 'Ritorno al Barocco' nel 2009/2010, ecco il secondo volume della pittura del Seicento a Napoli dedicato agli artisti della seconda metà del secolo e ai maestri della 'natura in posa' - da Luca Forte, Aniello Ascione, Andrea Belvedere, Gaetano Cusati, francesco della questa a Paolo Porpora, i Recco, i Ruoppolo... - affidato alla competenza di chi, Nicola Spinosa, in questi decenni, ha saputo alimentare la volontà di riscoprire e rinnovare identità artistica e passioni radicate di una identità collettiva fuori dell'ordinario.