
A cosa serve la comunicazione organizzativa? È fondamentale per l'organizzazione? Che cosa comunica? Come l'hanno cambiata le innovazioni tecnologiche? Si può essere contro la comunicazione organizzativa? Nel rispondere a questi interrogativi, il testo illustra con ricerche empiriche, film e romanzi come non si possa lavorare senza comunicare e invita a una comprensione critica dei suoi innumerevoli volti.
Con quali impianti teorici e con quali apparati metodologici si può studiare l'organizzazione? E con quali intenti analitici e/o gestionali? Alla luce dei contributi dei classici e in riferimento al fiorire di nuovi approcci di studio e di nuove controversie metodologiche, il volume risponde a queste domande, considerando l'organizzazione nel suo profilo complesso fatto di logos, ethos e pathos e illustrando la conoscenza tacita che caratterizza i saperi esperti, la nozione di "pratica", l'intermediazione degli oggetti nell'interagire sociale, la costruzione delle mappe cognitive, la comprensione estetica della vita organizzativa, la dialettica tra i generi, le relazioni tra comunità di pratiche e organizzazione.