Non più “non ci indurre in tentazione” bensì “non ci abbandonare alla tentazione”. Questo il cambiamento deciso dai vescovi italiani per la preghiera del Padre nostro. Ma perché la nuova traduzione? In controtendenza rispetto alla spiegazione che va per la maggiore, e cioè che in questo modo il testo sarebbe più in linea con il contenuto evangelico, il libro Non abbandonarci alla tentazione? Riflessioni sulla nuova traduzione del Padre nostro, a cura di Aldo Maria Valli, sostiene che il cambiamento ha origine da un indebito ammorbidimento delle parole che Gesù stesso ha insegnato ai discepoli. La nuova traduzione nasce nel clima di buonismo e misericordismo a cui si ispira la Chiesa in questa fase, ignorando però che Dio, nella Sacra Scrittura, mette più volte alla prova le persone per verificare la loro fede e che Gesù stesso, durante la permanenza nel deserto, fu esposto alle tentazioni. La smania di cambiamento è espressione del “cambio di paradigma”, o “rivoluzione culturale” che si vuole attuare nella Chiesa odierna, in nome di un “ecclesialmente corretto” che non deve disturbare la sensibilità moderna. I contributi raccolti nel libro sono di monsignor Nicola Bux, dom Giulio Meiattini, di don Alberto Strumia e Silvio Brachetta.
A partire dagli anni sessanta del XX secolo abbiamo assistito, con la comparsa della problematiche legate alla complessità – in fisica, biologia e progressivamente in tutte le discipline – che si sono affiancate a quelle già presenti relative alla logica e ai fondamenti della matematica, all’emergere, dall’interno delle discipline scientifiche, dei loro teoremi, leggi e formulazioni, di questioni che un tempo erano riservate alla filosofia della natura e alla metafisica. Così, gradualmente, la “Filosofia della scienza” si è venuta a trasformare in una “Filosofia nella scienza”. Questo libro intende esporre sommariamente i passaggi salienti di questo percorso.
Alberto Strumia è dottore in Fisica e in Teologia fondamentale, è stato ordinario di Fisica-matematica all’Università di Bari ed è docente di Filosofia della natura, Filosofia della scienza e Logica alla Facoltà teologica dell’Emilia Romagna. Si occupa di logica formale e di teoria dei fondamenti.
La logica si presenta, oggi, come una disciplina totalmente astratta, priva di qualunque aggancio “empirico” con l’esperienza, addirittura più della matematica che, alla fine ha a che fare con calcoli che terminano con dati numerici utili a “qualcosa” e non sempre solo con simboli vuoti. Eppure la logica, originariamente, nasce anch’essa come una scienza in qualche modo “sperimentale”... La differenza con le “scienze sperimentali” come la fisica, la biologia, ecc., consiste nel fatto che queste ultime hanno come oggetto delle entità reali “extra-mentali”, osservabili con i nostri sensi esterni, mentre l’oggetto della logica è tratto dall’esperienza “interna” (mentale, non esternamente sensibile) e studia le regole di funzionamento del pensiero, considerato indipendentemente dal suo significato, dal suo possibile riferimento al mondo extra-mentale, finendo per distaccarsene completamente. In questo nostro percorso ci interesseremo, in una prima parte, della logica aristotelica, il cui impiego è basilare anche per accostare tutte le altre, occupandoci in primo luogo della logica “formale” e in secondo luogo della logica “materiale”, nel senso di logica della “dimostrazione”. In una seconda parte vedremo come si è giunti ad introdurre l’uso dei “simboli” nella logica moderna e nella logica matematica, fino ad ottenere una sua formalizzazione totale. Accenneremo poi alle problematiche che hanno riaperto una sorta di “via empirica” anche per la logica odierna (“incompletezza” dei sistemi assiomatici) e ai più recenti sviluppi che aprono la strada a quella nuova disciplina che va sotto il nome di “ontologia formale”, riaffacciandosi così anche alla logica e alla metafisica classica.
Il rapporto tra scienza e fede, o più propriamente tra scienza e teologia, non può assolutamente mancare nella formazione di un sacerdote, così come in quella di un laico che intraprenda seriamente gli studi teologici. Sarebbe quanto mai pericoloso e superficiale assorbire le solite idee basate su luoghi comuni che non corrispondono in alcun modo né a una visione teologica autenticamente cattolica, né (ormai da parecchio tempo) a una concezione autentica della scienza. La contrapposizione tra fede e ragione, tra teologia e scienza, è basata su un'ideologia e non corrisponde alla reale natura né della fede né della ragione, tantomeno di una seria teologia o della scienza odierna. Un sacerdote o un laico che accosti seriamente la teologia non può ignorare questa situazione, se non vuole rischiare di falsare la propria comprensione delle discipline che studia e della realtà dell'oggetto della propria conoscenza razionale e di fede, e se non vuole rischiare di rendersi, anche involontariamente, complice di errori nella trasmissione della dottrina cristiana e del Magistero della Chiesa. Il volume vuole far emergere tutto questo in una forma utile per vivere, per aiutare a ragionare per meglio credere, a giudicare il momento storico in cui siamo immersi, per fare scienza, filosofia e teologia secondo un'armonica unità del sapere.
Questo libro intende portare un suo contributo, sotto il profilo dell'indagine filosofico-teologica, al tema della religiosita attraverso lo studio di San Tommaso d'Aquino. Il fenomeno delle religioni non si presenta ormai piu come oggetto di studio per i soli specialisti, ma e divenuto oggetto di attenzione della gente comune, e non senza convulsioni ed equivoci. Questo libro intende portare un suo contributo, sotto il profilo dell'indagine filosofico-teologica, al tema della religione, prendendo come interlocutore al quale porre domande San Tommaso d'Aquino, a partire da un'indagine approfondita dei numerosi testi delle sue opere. L'autore non manca di evidenziare, piu volte, l'urgenza di una messa a punto odierna di quei presupposti filosofici indispensabili ad una teologia sistematica, e quindi anche ad una teologia delle religioni.
Uno studio efficace e rapido sulla difficile conciliabilita tra fede e ragione, con particolare attenzione all'aspetto della razionalita e della scienza. Passando attraverso il confronto con il pensiero scientifico, questo studio si ricollega all'Enciclica Fides et Ratio", di Giovanni Paolo II, per valutare il cammino percorso dalle scienze e dal pensiero razionale. Uno studio di alto livello, di un esperto di Filosofia della scienza e della logica."
in queste pagine l autore ha inteso semplicemente raccogliere qualche riflessione meditativa nella speranza che possa servire a camminare, ciascuno secondo la propria vocazione, nella sequela di cristo. GIA' DISPONIBILE INDIC E - LA CREATURALITA - LA REDENZIONE - L A CHIESA - I CARISMI E LE COMUNITA NELLA CHIESA - L'UOMO NUOVO IN CRISTO - LA VOCAZIONE - L 'ESEMPLARITA DELL'UMANITA DI CRISTO - LA DIMENSIONE
Il libro si propone di esporre gli elementi basilari della logica esponendoli in modo semplice e fornendo schemi e grafici per facilitarne la comprensione e la memorizzazione. DISPONIBILE A DICEMBRE MA E`LOGICO!". QUANTE VOLTE USIAMO QUESTA ESPRESSIONE QUANDO VOGLIAMO SOTTOLINEARE IL FATTO CHE ABBIAMO CAPITO AL VOLO UN CONCETTO. MA E`POI SEMPRE TUTTO COSI`LOGICO COME SEMBRA? E' SICURO CHE LE DEDUZIONI I MPLICITE IN CERTI MESSAGGI DERIVINO CORRETTAMENTE DALLE PREMESSE CHE VENGONO DICHIARATE? ANCHE IL PENSIERO HA LE SUE REGOLE! LA LOGICA SI OCCUP A APPUNTO DELLE REGOLE DEL PENSIERO. DELLA LOGICA DUNQUE ABBIAMO BISOGNO SEMPRE. IL LIBRO SI PROPONE DI ESPORRE GLI ELEMENTI BASILARI DELLA LOGICA ESPONENDOLI IN MODO SEMPLICE E FORNENDO SCHEMI E GRAFICI PER FACILITARNE LA COMPRENSIONE E LA"
LE MEDITAZIONI PER I TEMPI FORTI DELL ANNO QUI PROPOSTE VORREBBERO ESSERE UN SUGGERIMENTO E UN AIUTO PER INTRAPRENDERE O APPROFONDIRE TALE CAMMINO.