La favola dello scricciolo Nonimporta è stata scritta per i bambini che cercano di affrontare da soli le proprie emozioni, che non si permettono mai di protestare o dire che hanno paura; i bambini che si portano dentro troppe emozioni dolorose irrisolte; che si sono trovati a vivere esperienze disorientanti o insopportabili, senza riuscire a elaborarle con chiarezza. Per quei bambini, cioè, che reagiscono ai propri turbamenti reprimendoli, nell'ingannevole convinzione che "ingoiare" i sentimenti che fanno male significhi eliminarli. Proprio come lo scricciolo Nonimporta, che trattiene tutte le emozioni negative, per il timore di provocare qualche disastro esprimendole. Lo scricciolo Nonimporta, dopo una vera "indigestione" di emozioni dolorose, grazie all'aiuto di un amico impara però a reagire, a esprimere i suoi sentimenti, a far valere i suoi diritti e a dire: "Mi importa!". Il libro si propone di aiutare i bambini con problemi di autocontenimento e di repressione emotiva attraverso il gioco e la fantasia. Oltre alla favola illustrata, il testo comprende una guida introduttiva alla lettura della storia e alla comprensione del suo valore terapeutico e numerosi esercizi, che forniscono al bambino un supporto per esprimersi in modo creativo e giocoso.
Ruby è una bambina con poca stima di sé; se si guarda allo specchio si vede bruttissima, se si avvicina ai compagni di classe viene presa in giro per i suoi capelli, la sua insegnante la sgrida ogni giorno perché non si impegna abbastanza, perché non si siede con la schiena diritta, perché non è abbastanza carina. Ogni volta che qualcuno la ferisce, Ruby si sente più brutta, incapace e impacciata di prima. Tanto che si convince di essere un rifiuto. Solo l'arrivo a scuola di una nuova inserviente sbloccherà la situazione; con la sua dolcezza farà capire a Ruby che non deve temere i bulli che la offendono, perché loro sono molto più deboli di lei. Così, grazie all'affetto di Dot, Ruby riesce a riacquistare la propria autostima.
Non parlare con un bambino delle paure e delle difficoltà che incontra crescendo può causare la comparsa di comportamenti problematici; nell'infanzia infatti non si è ancora sviluppata la capacità di gestire autonomamente le proprie inquietudini. Per imparare a farlo, è necessaria la presenza costante di un adulto che sappia ascoltare e dare risposte rassicuranti con il linguaggio appropriato che non è quello diretto e razionale, bensì quello indiretto, immaginifico, metaforico tipico delle storie che gli adulti raccontano e che i bambini amano farsi raccontare. Questo libro presenta varie modalità per raccontare storie e suggerimenti su come comportarsi quando invece a raccontare sono i bambini.