"Qual era lo scopo di Sylos Labini nel distinguere diverse classi sociali? Era uno scopo politico: capire come le persone si sarebbero comportate politicamente, non tanto nel voto, quanto nella costruzione di una società moderna". (Innocenzo Cipolletta) Con due scritti di Innocenzo Cipolletta e Ilvo Diamanti.
In breve
A cosa serve la ricerca, perché finanziarla, cosa fanno i ricercatori, che relazione c’è tra ricerca e insegnamento, come riformare il sistema della ricerca e dell’università, a quali modelli ispirarsi. Due cervelli non in fuga denunciano la drammatica situazione italiana e cosa fare per uscire dalle secche della crisi. Perché su una cosa non c’è dubbio: se ben gestito, il finanziamento alla ricerca non è un costo ma l’investimento più lungimirante che si può fare per il futuro del paese e delle nuove generazioni.
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Indice
Introduzione - 1. Il dibattito su università e ricerca in Italia - 2. Un’università invecchiata - 3. Valutare la ricerca - 4. La ricerca negli enti pubblici - 5. Diagnosi e terapie - Conclusioni - Ringraziamenti
Viviamo in un'epoca caratterizzata da straordinarie innovazioni tecnologiche, organizzative e istituzionali. Eppure, la teoria economica dominante si fonda su assunzioni statiche che presuppongono strutture produttive e tecniche date. Al contrario, l'economia classica era intrisecamente dinamica. Per interpretare il processo di sviluppo economico dei paesi avanzati, ma anche di quelli in via di sviluppo, la teoria economica dominante è di scarso aiuto. A partire dai "classici" - da Smith a Ricardo, da Malthus a Marx - l'autore analizza i problemi del capitalismo maturo dell'Occidente e delle aree del mondo che si stanno affrancando dal sottosviluppo.
"Il discorso è angoscioso, ma mi sembra giusto farlo, dal momento che sulla questione ho riflettuto molto e riguarda noi tutti. Perché siamo caduti così in basso? Non per orgoglio né per presunzione, ma per 'disperazione sociale' mi rivolgo ai miei concittadini per esortarli a fare uno spietato esame critico della coscienza civile evitando ogni formula consolatoria. E la premessa per uscire dall'abisso." Un uomo e un intellettuale che è stato grande protagonista del dibattito pubblico passa a tutti gli Italiani il suo testimone, in pagine memorabili e di raro impegno. Paolo Sylos Labini, uno dei maggiori intellettuali italiani, è considerato economista di fama mondiale.
«... La democrazia, in tutte le sue componenti, fra cui la giustizia e la libertà d'informazione e di espressione, rappresenta un sistema di anticorpi. Se questi anticorpi non funzionano i politici lestofanti hanno via libera e dilagano le prepotenze, la corruzione ed altri mali... Noi italiani potremo guarire se ci convinciamo che è in gioco la nostra stessa dignità: accettiamo di diventare sudditi o vogliamo restare persone libere?» Scrive così Paolo Sylos Labini, il "cittadino indignato", autore di questo libro.
Una testimonianza biografica che vale come un atto d'accusa. Alla sbarra sono i ritardi della cultura italiana e l'orgoglio degli economisti. Ma anche un "breviario civile" che consente di comprendere le ragioni della crisi italiana e che indica nell'etica la via d'uscita per un paese ancora a "civiltà limitata".
I problemi dei paesi in via di sviluppo coinvolgono l'intera umanità: l'ambiente e le condizioni di vita sulla terra, i flussi migratori, gli spostamenti fra paesi diversi di unità produttive.I percorsi dei paesi del Terzo Mondo sono molto differenziati ed è ingannevole parlare ottimisticamente di un processo generale di convergenza così come ingannevole parlare di povertà del Terzo mondo. Per individuare gli interventi da compiere occorre interpretare le diverse situazioni e tornare all'approccio degli economisti classici, in particolare Adamo Smith. E' a lui che si richiama la strategia proposta in questo libro, una strategia di riforme riguardanti i trasferimenti della terra, il sistema dei contratti agrari....