Cercare conforto nella routine può portare alla monotonia nella vita spirituale e ridurre la fede a rituali vuoti. Con le parabole della torre e del re che si appresta a scendere in battaglia, Gesù esorta chi lo sta seguendo a risvegliarsi dal torpore e a prendere in mano la propria esistenza, conformandola sempre di più alla sua, accogliendo il rischio di andare controcorrente.
Da un Dio etnico e vendicativo a un Dio che si pente del male minacciato: percorso di conversione divina. Il libro del profeta Giona racconta una storia ricca di colpi di scena e accentuazioni emotive. Tutto è "grande": grande la paura, grande il timore, grande la città di Ninive, grande la collera del profeta e naturalmente grande è il pesce. È una narrazione fantastica, ma imbevuta di un messaggio più attuale che mai. La salvezza che Dio opera a favore del "pagano", del "diverso" e del "nemico" si radica nel Dio creatore di ogni essere che vive e respira sotto il sole.
Il grande impulso che lo studio dell'ebraico biblico ha avuto in questi anni, in ambito accademico ma anche a livello pastorale, rende ragione dell'esigenza di proporre una nuova edizione de "Il Libro di Giona. Analisi del testo ebraico e del racconto", come già accaduto in precedenza per il volume di M. Pazzini e A. Niccacci "Il Rotolo di Rut. Analisi del testo ebraico" (Edizioni Terra Santa, 2008). Gli autori affrontano la novella di Giona (48 versetti distribuiti in quattro capitoli) con lo stesso orientamento usato per l'analisi del Rotolo di Rut. Le tre parti che compongono il volume sono opera di Alviero Niccacci (analisi sintattica, capp. 1 e 3), Massimo Pazzini (analisi morfologica, cap. 2) e Roberto Tadiello (analisi narratologica, cap. 4). L'approccio narratologico permette una lettura del testo di tipo "teatrale", con una trama che si snoda in diverse scene suddivise, a loro volta, in quadri narrativi. Il volume è destinato non solo agli studenti di ebraico che abbiano una base elementare della lingua ma anche agli amanti della Scrittura nelle lingue originali.
Descrizione
Il volume mette a tema Abramo, il padre della fede. È un testo a due voci. La primaripercorre, attraverso i dati biblici, l’esperienza di vita e di fede del primo patriarca. Un’avventura che Abramo ha vissuto con la sua famiglia, in particolare con la moglie Sara e il figlio Isacco. Emerge la figura di un uomo chiamato a lasciare le sicurezze che aveva per mettersi in viaggio guidato da una presenza Altra che gli ha sempre chiesto tutto senza mi­sura. È proprio nel viaggio che l’esperienza di Abramo si consuma e diventa significativa. La seconda voce riprende il dato biblico e, gra­zie a una lettura psicologica, riflette su alcune esperienze del patriarca, in particolare quella del lutto. Abramo, l’uomo di Dio e da Lui scel­to, non è risparmiato dalle difficoltà della vita come nessun altro uomo o donna della Bibbia. Infatti, essere credenti non esonera dalle svolte difficili e tragiche della vita. Il lutto è uno stato emotivo che caratterizza la vita di ogni persona, il sentimento del lutto può accompagnare anche momenti importanti di cambiamento, legati a trasferimento geogra­fico, alla separazione, alla morte… A partire dal dato biblico si desidera far comprendere che la vita ci porta alla scoperta della morte e non solo fisica, terribile verità per tutti. È sag­gio quindi sviluppare una riflessioni che tema­tizzi come l’accompagnamento alla morte o l’e­laborazione di qualsiasi altro lutto, sia un’arte.
Biografia
Roberto Tadiello
docente di AT presso lo studio teologico Lu­rentianum e il polo accademico Marcianum di Venezia. Ha conseguito la licenza e il dot­torato presso lo Studium Biblicum Franci­ scanum di Gerusalemme.
Marco Bennati
psicologo psicoterapeuta, specialista in psi­cosessuologia, baccalaureato in teologia. Nell'Amazzonia brasiliana ha lavorato in ospedale con pazienti leucemici e in un consultorio psicologico dei quartieri meno ab­bienti dove ha affrontato i molteplici proble­mi del disagio sociale.