Per il mondo ebraico, derash (da cui deriva la parola midrash) è la ricerca del senso inesauribile, pieno, della Bibbia e della sua attualizzazione, ricerca basata sul concetto della Scrittura come parola di Dio, come parola viva che si rivolge alle società di tutti i tempi. Questa metodologia esegetica è assai diversa rispetto a quella alla quale siamo abituati e mostra di cosa si sono nutriti i pii israeliti nel corso del tempo. È notevole che non pochi di questi insegnamenti, oltre a suscitare la nostra curiosità intellettuale, siano utili anche alla vita di fede, aiutando a meglio precisare il significato di quella lettura spirituale della Sacra Scrittura che completi i metodi storico-critici. L'esegesi rabbinica è, infatti, riflessione di rabbini, persone colte e pie che conoscono a memoria la Bibbia e dominano la lingua ebraica biblica. Essi possono aiutare a meglio scoprire il percorso del testo. Viene qui offerta la prima traduzione integrale in italiano, corredata di introduzione e note, del Midrash Tehillim, il commento rabbinico al Libro dei Salmi. Si segue la tradizionale divisione del Salterio in cinque parti, che forma un parallelo con i cinque libri del Pentateuco, mostrando ancora di più l'importanza della raccolta. Si tratta di una lettura che prima di tutto aiuta a «gustare» la varietà dei «sapori» della Parola divina in essi presente.
Oggetto del presente lavoro sono i Salmi 146–150… Questi salmi sono inni di lode contraddistinti dal doppio alleluia posto all’inizio e alla fine di essi… In questo breve sussidio presentiamo, per ogni salmo, il testo italiano … Quando necessario ai fini dell’esegesi rabbinica segnaliamo in nota la differenza fra la traduzione della CEI e quella presa in considerazione dal midrash… Altri lavori sono in preparazione e vedranno la luce gradualmente. Con l’aiuto di Dio pensiamo di pubblicare il midrash dell’intero Salterio.
Massimo PAZZINI è nato a Verucchio nel 1955. È licenziato in Teologia dogmatica (STAB di Bologna 1982) e in Teologia biblica (SBF di Gerusalemme 1985). Ha conseguito il BA in Lingua ebraica e Lingue semitiche antiche all’Università Ebraica di Gerusalemme (1990) e la laurea in Lingue e civiltà orientali all’Istituto Universitario Orientale di Napoli (1998). Insegna ebraico, aramaico e siriaco allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Facoltà di Scienze bibliche e Archeologia, dal 1991. È stato professore invitato di siriaco e di ebraico all’Ècole Biblique di Gerusalemme. Accanto a diversi articoli, ha pubblicato: Grammatica siriaca (1999); (con A. Niccacci) Il Rotolo di Rut. Analisi del testo ebraico (2001); Il Libro di Rut la moabita. Analisi del testo siriaco (2002); Lessico concordanziale del Nuovo Testamento siriaco, Jerusalem 2004 (ristampa 2014); (con A. Niccacci e R. Tadiello) Il Libro di Giona. Analisi del testo ebraico e del racconto, Jerusalem 2004; Il libro dei Dodici profeti. Versione siriaca. Vocalizzazione completa, Milano-Gerusalemme 2009; Il libro di Rut. Analisi del testo aramaico, Milano-Gerusalemme 2009; (con S. Cavalli e Frédéric Manns) Tutto è vanità. Il libro di Qoèlet nelle versioni della LXX, della Pesitta e del Targum, Napoli 2015; L’antenata del Messia. Il libro di Rut versioni antiche e moderne a confronto, Napoli 2019; La moabita. Il Midrash Rabbah del libro di Rut, Napoli 2019; Pietà di me, o Dio. I sette Salmi penitenziali nel Midrash Tehillim, Napoli 2020; Sono stato a Gerusalemme. Lettere di pellegrini ebrei, Napoli 2021; Lodate Iddio. I midrašim dei Salmi 146-150, Napoli 2021.
Questi racconti mostrano alcune peculiarità del pellegrinaggio ebraico in Terra Santa, come la gioia alla vista di Gerusalemme e del suo punto più importante per il pio ebreo, cioè la spianata del tempio, oppure la meraviglia alla vista di qualche edificio notevole, come la torre di Davide. Inoltre viene segnalata la presenza delle comunità ebraiche nelle diverse località visitate e, oltre alla santità della terra, vengono menzionati i personaggi illustri dell’Antico Testamento e del giudaismo postbiblico. In tutti i pellegrini si nota il desiderio del ritorno alla terra dei padri nella fede.
Siamo certi di fare cosa gradita agli appassionati del genere odeporico anche in considerazione del fatto che alcuni di questi resoconti di viaggio sono stati da noi tradotti e pubblicati per la prima volta in una lingua diversa dall’originale ebraico.
Massimo PAZZINI è nato a Verucchio nel 1955. È licenziato in Teologia dogmatica (STAB di Bologna 1982) e in Teologia biblica (SBF di Gerusalemme 1985). Ha conseguito il BA in Lingua ebraica e Lingue semitiche antiche all’Università Ebraica di Gerusalemme (1990) e la laurea in Lingue e civiltà orientali all’Istituto Universitario Orientale di Napoli (1998). Insegna ebraico, aramaico e siriaco allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Facoltà di Scienze bibliche e Archeologia, dal 1991. È stato professore invitato di siriaco e di ebraico all’Ècole Biblique di Gerusalemme. Accanto a diversi articoli, ha pubblicato: Grammatica siriaca (1999); (con A. Niccacci) Il Rotolo di Rut. Analisi del testo ebraico (2001); Il Libro di Rut la moabita. Analisi del testo siriaco (2002); Lessico concordanziale del Nuovo Testamento siriaco, Jerusalem 2004 (ristampa 2014); (con A. Niccacci e R. Tadiello) Il Libro di Giona. Analisi del testo ebraico e del racconto, Jerusalem 2004; Il libro dei Dodici profeti. Versione siriaca. Vocalizzazione completa, Milano-Gerusalemme 2009; Il libro di Rut. Analisi del testo aramaico, Milano-Gerusalemme 2009; (con S. Cavalli e Frédéric Manns) Tutto è vanità. Il libro di Qoèlet nelle versioni della LXX, della Pesitta e del Targum, Napoli 2015; L’antenata del Messia. Il libro di Rut versioni antiche e moderne a confronto, Napoli 2019; La moabita. Il Midrash Rabbah del libro di Rut, Napoli 2019; Pietà di me, o Dio. I sette Salmi penitenziali nel Midrash Tehillim, Napoli 2020; Sono stato a Gerusalemme. Lettere di pellegrini ebrei, Napoli 2021; Lodate Iddio. I midrašim dei Salmi 146-150, Napoli 2021.
"Fare le orecchie alla Torah": ecco una delle espressioni più affascinanti per spiegare il midrash, sia come metodo di lettura che come opera vera e propria. Un po' come le "orecchie" che si fanno ai libri per tenere il segno, oppure - secondo un'altra accezione del termine "orecchie" in ebraico - come manici che permettono di prendere in mano un pentolone bollente di buon cibo. Tanti modi per dire che il midrash è nato per aiutare il lettore a meglio comprendere il testo biblico, soprattutto laddove appaia oscuro o con più significati possibili. In questo volume, l'Autore si concentra sul Midrash Tehillim (Sefer Tehillim è il libro dei Salmi nella Bibbia ebraica) e, in particolare, sul Salmo 119, il più lungo di tutto il Salterio, che pone al centro la difficile osservanza della Legge, intesa non come puro codice di comportamento ma come libera e piena adesione alla volontà di Dio. Una adesione che per la Bibbia è una "via", è camminare con Dio.
“Nel libro del Salterio, secondo l’uso recepito dalle chiese, i penitenti vengono ammaestrati da sette particolari insegnamenti, utilissimi a chi vuole chiedere perdono al Signore … Questi salmi sono gli strumenti più efficaci per la purificazione del nostro cuore, dal pianto alla gioia nel Signore”. (Origene)
Massimo PAZZINI è nato a Verucchio nel 1955. È licenziato in Teologia dogmatica (STAB di Bologna 1982) e in Teologia biblica (SBF di Gerusalemme 1985). Ha conseguito il BA in Lingua ebraica e Lingue semitiche antiche all’Università Ebraica di Gerusalemme (1990) e la laurea in Lingue e civiltà orientali all’Istituto Universitario Orientale di Napoli (1998). Insegna ebraico, aramaico e siriaco allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Facoltà di Scienze bibliche e Archeologia, dal 1991. È stato professore invitato di siriaco e di ebraico all’Ècole Biblique di Gerusalemme. Accanto a diversi articoli, ha pubblicato: Grammatica siriaca (1999); (con A. Niccacci) Il Rotolo di Rut. Analisi del testo ebraico (2001); Il Libro di Rut la moabita. Analisi del testo siriaco (2002); Lessico concordanziale del Nuovo Testamento siriaco, Jerusalem 2004 (ristampa 2014); (con A. Niccacci e R. Tadiello) Il Libro di Giona. Analisi del testo ebraico e del racconto, Jerusalem 2004; Il libro dei Dodici profeti. Versione siriaca. Vocalizzazione completa, Milano-Gerusalemme 2009; Il libro di Rut. Analisi del testo aramaico, Milano-Gerusalemme 2009; (con S. Cavalli e Frédéric Manns) Tutto è vanità. Il libro di Qoèlet nelle versioni della LXX, della Pesitta e del Targum, Napoli 2015; L’antenata del Messia. Il libro di Rut versioni antiche e moderne a confronto, Napoli 2019; La moabita. Il Midrash Rabbah del libro di Rut, Napoli 2019; Pietà di me, o Dio. I sette Salmi penitenziali nel Midrash Tehillim, Napoli 2020.
R. Berekiah disse in nome di R. Levi: Il futuro redentore sarà come il primo redentore (Mosè). Il primo redentore si rivelò, ritornò e fu nascosto ad essi. Per quanto tempo rimase nascosto? Per tre mesi, come è scritto: «…quando incontrarono Mosè e Aronne che stavano ad aspettarli» (Es 5,20). Allo stesso modo, il futuro (ultimo) redentore sarà rivelato a loro, e quindi sarà nascosto da loro. E per quanto tempo sarà nascosto? R. Tanhuma, in nome dei nostri maestri, disse: Quarantacinque giorni, come è scritto: «Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l’abominio devastante, passeranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni» (Dn 12,11-12). Cosa sono questi giorni in più? R. Yishaq b. Kesarta disse a nome di R. Yonah: Questi sono i quarantacinque giorni durante i quali Israele raschierà il muschio e lo mangerà, come è scritto: «…raccogliendo erbe amare accanto ai cespugli e radici di ginestra per loro cibo» (Gb 30,4). Dove li condurrà? Dalla terra di Israele al deserto di Giuda, come è scritto: «Ti farò ancora abitare sotto le tende, come ai giorni dell’incontro nel deserto» (Os 12,10). Chi crede in lui vivrà, ma chi non crede in lui andrà alle nazioni del mondo (pagane) ed esse lo metteranno a morte.
Il volume contiene la versione italiana del libro di Rut tradotto dalle principali edizioni antiche: il testo ebraico (Testo Masoretico), la traduzione siriaca (Pešiṭtā), la parafrasi aramaica (Targum), la versione greca (LXX) e la versione latina di Girolamo (Vulgata). Lo scopo è quello di rendere semplice ed accessibile, per quanto possibile, il libro biblico notando quanto le traduzioni siano più o meno letterali e affidabili rispetto al supposto originale ebraico. Insieme alle versioni antiche sono state proposte anche le traduzioni della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) 1974 e 2008 per mostrare le diverse scelte fatte all’atto della loro traduzione.
Massimo PAZZINI è nato a Verucchio nel 1955. È licenziato in Teologia dogmatica (STAB di Bologna 1982) e in Teologia biblica (SBF di Gerusalemme 1985). Ha conseguito il BA in Lingua ebraica e Lingue semitiche antiche all’Università Ebraica di Gerusalemme (1990) e la laurea in Lingue e civiltà orientali all’Istituto Universitario Orientale di Napoli (1998). Insegna ebraico, aramaico e siriaco allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Facoltà di Scienze bibliche e Archeologia, dal 1991. È stato professore invitato di siriaco e di ebraico all’Ècole Biblique di Gerusalemme.
Il Lessico concordanziale del Nuovo Testamento siriaco è la raccolta in un unico volume di tutte le forme del NT siriaco per la prima volta pienamente vocalizzate. Le voci vengono distribuite in ordine alfabetico e secondo categorie grammaticali. Il Dizionario ha così un carattere fonologico (guida alla pronuncia) e morfologico (guida al riconoscimento delle forme, in particolare verbali). È inoltre un lessico propedeutico poiché aiuta a familiarizzare progressivamente il lettore con le forme. A motivo delle sue caratteristiche è un utile strumento per chiunque desideri fare una ricerca di tipo grammaticale, oltre che lessicale, sul NT siriaco. Il volume, già pubblicato a Gerusalemme nel 2004, non era mai stato distribuito in Italia. Questa edizione si è resa necessaria perché l'opera, completamente esaurita a Gerusalemme, è ancora richiesto da studenti e cultori della materia.
Il grande impulso che lo studio dell'ebraico biblico ha avuto in questi anni, in ambito accademico ma anche a livello pastorale, rende ragione dell'esigenza di proporre una nuova edizione de "Il Libro di Giona. Analisi del testo ebraico e del racconto", come già accaduto in precedenza per il volume di M. Pazzini e A. Niccacci "Il Rotolo di Rut. Analisi del testo ebraico" (Edizioni Terra Santa, 2008). Gli autori affrontano la novella di Giona (48 versetti distribuiti in quattro capitoli) con lo stesso orientamento usato per l'analisi del Rotolo di Rut. Le tre parti che compongono il volume sono opera di Alviero Niccacci (analisi sintattica, capp. 1 e 3), Massimo Pazzini (analisi morfologica, cap. 2) e Roberto Tadiello (analisi narratologica, cap. 4). L'approccio narratologico permette una lettura del testo di tipo "teatrale", con una trama che si snoda in diverse scene suddivise, a loro volta, in quadri narrativi. Il volume è destinato non solo agli studenti di ebraico che abbiano una base elementare della lingua ma anche agli amanti della Scrittura nelle lingue originali.
Scopo di questo volume, contenente l'analisi morfologica del Libro di Rut nella versione aramaica, è quello di introdurre alla lettura e comprensione della parafrasi biblica con una mente o attitudine grammaticale. Per questo il testo consonantico, desunto dall'edizione non vocalizzata di A. Sperber, è stato munito di vocali e tradotto parola per parola. Alla fine di ogni versetto viene data la traduzione del testo targumitico per esteso, accanto alla traduzione del TM, evidenziando, tramite corsivo, i punti in comune. Il manuale, destinato agli studenti di aramaico targumitico forniti di una buona base della lingua - aramaico biblico e aramaico vocalizzato del targum Onqelos e del targum dei profeti - i quali intendano affrontare un testo continuo con i problemi ad esso legati. Con questo tipo di approccio gli studenti avranno modo di notare le cose comuni e le diversità fra aramaico biblico e aramaico targumico. Inoltre un confronto continuato con il targum di Onqelos farà intuire le differenze fra il targum di Rut e quelli del Pentateuco.