Il volume raccoglie, per la prima volta, le omelie tenute da don Giacomo Tantardini a San Lorenzo fuori le Mura, a Roma, nell’ultimo periodo della sua vita. L’autore, sacerdote ambrosiano vissuto per lungo tempo a Roma, è stato la guida teologica della rivista internazionale «30 Giorni. Nella Chiesa e nel mondo», educatore nella pastorale universitaria, profondo studioso del pensiero di S. Agostino. Nelle omelie la teologia agostiniana della grazia si unisce alla teologia dell’avvenimento di don Luigi Giussani con al centro la figura del «caro Gesù», oggetto di una fede profonda, esistenzialmente appassionata e toccante. Il risultato è un patrimonio di omelie unico, caratterizzato da uno stile poetico letterario che ricorda quello di Charles Péguy, lo scrittore francese prediletto. Il testo riporta una prefazione di Papa Francesco, e un’accurata biografia dell’autore curata da Massimo Borghesi.
Il titolo del volume richiama un'espressione di sant'Agostino ("... et fides orat") e riporta indicazioni pratiche su come giunge e opera in noi "la grazia", attraverso l'umiltà, la preghiera, il sacramento della confessione e le opere buone. Un invito a lasciarsi stupire dall'incontro con il Signore. "L'uomo con la sua ragione può intuire che la felicità è in Dio, ma, senza l'attrattiva della grazia, non può goderne".
"Se l'inizio della fede è opera del Signore, sant'Agostino descrive anche come si rimane in questo inizio. Qui le parole chiave sono quelle contenute nel sottotitolo: seguire e rimanere in attesa. E la figura che le rappresenta è Giovanni, il discepolo più amato. Giovanni rappresenta chi attende di essere amato, e rimane per grazia e non per sforzo in questa attesa. In lui appare evidente che "se non si è prima amati (cf. 1 Gv 4, 19) non si può né amare né seguire" (p. 171). In lui si rinnova in ogni istante l'attesa dei gesti del Signore, l'attesa di quei nuovi inizi nei quali la libertà aderisce alla grazia "per il piacere da cui è attratta" (p. 372)".
Una meditazione su San Paolo. La grazia di Dio salvatore: libera, bastevole, per noi necessaria". Con queste parole Giovanni Battista Montini, negli appunti scritti da giovane sacerdote sulle Lettere si san Paolo, indica l'esperienza e il messaggio dell'Apostolo. "