L'accusa del sangue, quella che attribuisce agli ebrei l'uso di commettere omicidi rituali, è stata per secoli una delle armi più micidiali dell'arsenale mitologico antisemita. Anticipata nell'età tardoantica, elaborata nel corso del Medioevo, sfruttata in Spagna per agevolare l'espulsione degli ebrei nel 1492, l'accusa del sangue fu poi accreditata da Lutero, rilanciata dalla Chiesa cattolica sotto Leone XIII, diffusa dai movimenti antisemiti europei, adottata dalla Russia zarista e ripresa, infine, dai nazisti nel corso dell'attuazione della Soluzione Finale. Il libro presenta una ricostruzione complessiva e analitica della storia di quest'accusa, che permette di osservarne la genesi, l'evoluzione, la sua fortuna e il suo declino.