Oggi i cattolici nella vita politica sono frammentati. E questo status riduce enormemente la loro funzione e il loro ruolo politico e sociale. Di certo la frammentazione oggi esistente è un dato di fatto pesante, e in quanto tale va decisamente superato. Nel secolo scorso i cattolici italiani hanno potuto contare prima sul Partito Popolare Italiano e poi, dopo la II Guerra Mondiale, sulla Democrazia Cristiana. Ora questo partito non esiste più! Ma i cattolici in politica, anche se in numero meno consistente, sì! Noi siamo fra coloro che ritengono che i partiti possano morire! Le grandi culture no! Esse si rinnovano e si ripropongono. L’esperienza dell’economia sociale di mercato, che rimane la traduzione operativa della Dottrina Sociale della Chiesa, può costituire un punto di riferimento. Per uscire da questa condizione di diaspora c’è una sola strada: far vincere la logica dell’aggregazione. Far prevalere lo spirito della collaborazione cooperativa. Trarre alimentazione dal messaggio cristiano dell’“Unità”. In tempi non sospetti san Giovanni Damasceno (vissuto nella prima metà dell’VIII secolo e proclamato Dottore della Chiesa universale nel 1890 da Papa Leone XIII), rifletteva: «La tua salvezza la trovi nell’altro», la tua libertà si celebra in quella dell’altro. È la storicizzazione del messaggio rivoluzionario del Vangelo: il messaggio dell’amore. È un’utopia? Se anche fosse, dovremmo credere nell’utopia.