Decidere di praticare la mindfulness rappresenta una scelta importante che incide, delicatamente ma significativamente, su diversi aspetti della propria vita. Si tratta un percorso coinvolgente, che può durare qualche settimana, qualche mese, o un'esistenza intera, ma che porta ad un cambiamento che alla fine si mostra radicale, benefico e durevole. Prendere contatto con le sensazioni che sorgono e svaniscono entro il panorama interiore ci rende più "familiari a noi stessi", intimi conoscitori di quel movimento continuo che caratterizza il flusso di coscienza, ci conferisce stabilità e ci permette di individuare ciò di cui abbiamo bisogno nelle diverse situazioni. Ma cosa succede quando quel "se stesso" viene in contatto con un altro "se stesso? La possibilità di lavorare sulle relazioni interpersonali costituisce una delle strade per il completamento del percorso personale. La mindfulness possiede, infatti, un elemento chiave: è non giudicante per natura. La miscela di questi preziosi elementi ci rende più sensibili e meno drastici verso noi stessi e verso gli altri, aiutandoci a realizzare relazioni salutari. Il libro illustra protocolli, percorsi e pratiche di mindfulness per le relazioni. Fornisce questionari, schede e suggerimenti utili al praticante, in modo da offrire non soltanto un compendio teorico, ma anche una vera guida per il self-help.
Per comprendere il disagio infantile e il suo significato, non si può che partire da quanto lo stile di vita e l'educazione del bambino siano cambiati negli ultimi 30 anni, con un'accelerazione formidabile dovuta ai cambiamenti nella struttura familiare e all'immersione nelle tecnologie della comunicazione. Dal 2000 in poi i bambini possono essere chiamati "nativi digitali" volendo sottolineare la loro diversa modalità di essere e di comunicare rispetto alle generazioni precedenti e ai genitori. L'approccio Cognitivo-Interpersonale al disagio infantile vuole intervenire non solo sul bambino, ma anche sul suo contesto ambientale, implementando trattamenti che prevedono sempre come complemento indispensabile, il coinvolgimento di genitori e nonni, nonché della scuola, studiando il bambino nel suo ambiente e verificando se, oltre alle dinamiche più propriamente psicologiche, siano presenti messaggi familiari disfunzionali, o tempi e stili di vita incompatibili con un pieno adattamento, o un contatto pervasivo con la virtualità, che rende il bambino dipendente e gli impedisce di mettere i videogiochi da parte e dedicarsi a modalità ludiche diverse e a relazioni 'vis a vis' con i coetanei. Prefazione di Tonino Cantelmi.
L'"undicesimo comandamento" è il presupposto fondamentale per essere genitori: onorare significa rispettare e amare, e amore e rispetto si esprimono in una serie di comportamenti. La maternità e la paternità non sono soltanto eventi biologici, ma espressione di amore, di crescita, di generosità: i genitori si prenderanno cura anzitutto della propria salute mentale e fisica, per garantire così quella dei figli; favoriranno i rapporti fra i propri figli e i nonni; si prenderanno cura della loro coppia per garantirne la continuità, e in caso di separazione cercheranno di mantenere integro il loro ruolo genitoriale.