Le lamiere divelte degli autobus israeliani, l'ecatombe delle Torri gemelle, la metropolitana di Londra sventrata, il sangue nelle strade di Kabul e nei mercati di Baghdad. Chi sono i giovani che si immolano quasi ogni giorno in Afghanistan, in Iraq e in Pakistan, massacrando innumerevoli civili inermi, e che sognano di fare altrettanto nelle capitali dell'odiato Occidente? Cosa li induce a una scelta così cruenta, di cui saranno essi stessi le prime vittime? Chi li incoraggia? Quali sono i gruppi armati che li mandano in "missione"? Questo libro ricostruisce con cura origini e sviluppi del fenomeno, decifra le idee che fanno di un suicida assassino un eroe e un martire, mette in luce le condizioni politiche, economiche e culturali che agevolano i gruppi terroristici e favoriscono l'arruolamento dei kamikaze. Infine, spalanca la "scatola nera" delle esperienze, delle motivazioni e delle emozioni che spingono gli attentatori al tragico paradosso di annientare se stessi e altri innocenti in nome di valori religiosi e ideali di giustizia.
Le pratiche disumane di Guantanamo o l'occupazione militare dei territori in Afghanistan e in Iraq hanno alimentato - e non prosciugato - l'odio verso l'Occidente, il fervore nazionalista e l'estremismo religioso, miscela esplosiva del terrorismo del nuovo millennio. Domenico Tosini analizza lucidamente questo panorama desolato, e sostiene che il solo modo per combattere - e vincere - la nuova guerra al terrorismo passa per la comprensione della sua logica e delle sue motivazioni politiche e religiose. Il primo capitolo affronta il problema della definizione di terrorismo. I due capitoli successivi esplorano le forme che esso ha assunto dal secondo dopoguerra a oggi e il terzo capitolo ne analizza le cause. Gli ultimi due capitoli sono dedicati alle reazioni delle società colpite dal terrorismo e agli 'errori' della guerra americana.